Marmolada, la valanga scesa a 300 km l’ora. Identificati 3 veneti e un cecoslovacco (video)

4 Lug 2022 11:15 - di Paolo Lami

“La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della #Marmolada è scesa da una velocità di 300 chilometri l’ora”, hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino Trentino. Che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco.

Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri.

Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto ad una pendenza di 45 gradi, quindi estremamente instabile.

“Il materiale che si è staccato è invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri. E questo significa, appunto – ha scritto su Facebook il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti , a cui ha telefonato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in merito al crollo del ghiacciaio della Marmolada avvenuto ieri sera – che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocità stimata dai tecnici pari a 300 km l’ora”.

Al momento i morti accertati per il crollo del ghiacciaio della Marmolada sono 7, i dispersi 22 e 8 i feriti di cui 2 gravissimi in terapia intensiva. E sono in corso le procedure di identificazione delle vittime registrate. Ma nessuno si fa illusioni. È quasi impossibile trovare persone ancora vive e, quindi, il bilancio delle vittime destinato a salire di molto.

I corpi ritrovati sono stati fatti letteralmente a pezzi dalla violenza della valanga che potrebbe non aver lasciato sopravvissuti.

“Ci risultano tra i morti 3 italiani dal Veneto e un cecoslovacco, stiamo aspettando la conferma formale – anticipano fonti dei carabinieri di Trento all’Adnkronos. – Le altre due vittime devono essere ancora identificate. Le salme sono state collocate presso il Palaghiaccio di Canazei”.

Continuano, intanto, le operazioni di verifica nell’area dove ieri sera è avvenuto il crollo del ghiacciaio sulla Marmolada.

Nel corso della notte sono continuate le attività dei soccorritori sul ghiacciaio della Marmolada per cercare comunque eventuali superstiti. Le attività non hanno però portato risultati.

“Durante la notte c’è stato l’intervento dei droni sul ghiacciaio ma non ha dato esito – ammettono fonti del Soccorso alpino di Trento all’Adnkronos. – Non possiamo ancora sapere quanti sono i dispersi. I parenti delle vittime sono ora a Canazei”.

Nelle prossime ore a Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca, è atteso Draghi assieme al capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e verrà fatto il punto della situazione.

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