Marmolada, gli esami del Dna e le analisi del Ris identificano 11 vittime. È il bilancio finale
Sono impegnati dall’alba 14 soccorritori più due ‘sentinelle’ e due unità cinofile per proseguire le attività di ricerca via terra e con l’ausilio dei droni sulla Marmolada nel giorno del lutto cittadino. ma gli esami del Dna hanno già decretato il bilancio definitivo: le vittime della valanga sono 11, fra loro tre donne. Il prezzo più alto in termini di vite umane lo paga il Veneto.
Le ricerche, che hanno l’obiettivo di recuperare altri resti umani e attrezzature di chi non è più tornato a casa, sono concentrate nella parte più bassa della colata di ghiaccio e rocce che domenica 3 luglio ha travolto degli scalatori.
Più tardi, quando, nel corso della giornata, le temperature si alzeranno, aumentando i rischi di possibili crolli sul ghiacciaio, le operazioni proseguiranno solo con elicotteri e droni.
Oggi, intanto, tutti i Comuni della Val di Fassa si stringeranno alle famiglie di chi non può più riabbracciare i propri cari travolti dalla valanga della Marmolada.
“Ringrazio le amministrazioni e le comunità locali per la vicinanza e la sensibilità che ci hanno dimostrato in questi giorni”, ha detto il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.
Alle 18 è previsto un minuto di silenzio e raccoglimento per ricordare le vittime della Marmolada, in concomitanza con l’inizio della messa che sarà officiata nella Chiesa parrocchiale dall’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi e dal vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol. Tra le 18 e le 18.10 anche gli esercizi commerciali, le imprese e le attività artigianali abbasseranno le serrande in segno di lutto.
Come detto il bilancio ufficiale è di 11 vittime identificate: tre veneti (Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo), una donna trentina (Liliana Bertoldi) e due turisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda).
Identificati con il Dna anche i resto di Davide Miotti ed Erica Campagnaro, i fidanzati Manuela Piran e Gianmarco Gallina, e il 22enne Nicolò Zavatta.