Lecce, truffe sui centri di accoglienza dei migranti: sette arresti per operazioni inesistenti e fatturazioni
In un’inchiesta coordinata dalla Procura di Lecce per illeciti nella gestione dei Cas (centri di accoglienza straordinaria) per migranti, le fiamme gialle del comando provinciale di Lecce stanno dando esecuzione in queste ore a sette misure cautelari, un arresto (ai domiciliari) e sei interdittive (cinque divieti di esercitare attività imprenditoriale ed una di sospensione dai pubblici uffici), emesse dal gip del Tribunale salentino.
Sono in tutto 28 gli indagati, responsabili a vario titolo di frode in pubbliche forniture, truffa, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, accessi abusivi alle banche dati e rivelazione di segreto d’ufficio.
Le indagini, condotte dai finanzieri della compagnia di Otranto, hanno ricostruito vari profili di illecito. Secondo la Guardia di finanza, gli ospiti stranieri vivevano in condizioni diverse da quelle previste dai contratti di servizio e delle pubbliche forniture. In alcuni casi, inoltre, la società ospitante certificava la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, in modo tale da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale.