Di Battista: «Dopo le dichiarazione del Messia Draghi chi ha il fegato di votargli la fiducia?»

20 Lug 2022 13:53 - di Alessandra Danieli

“Ricapitoliamo le dichiarazioni del Messia. Il reddito di cittadinanza verrà modificato come dico io e soltanto io. Sempre più armi in Ucraina perché per la Nato conta più della Costituzione. Salario minimo ok ma seguendo gli ordini europei. E lavorando a braccetto con i sindacati che non vogliono minimamente perdere parte del potere che ancora gli resta”. Alessandro Di Battista non smentisce la sua vena ironica. E la sua posizione contro Draghi da sempre. È stata proprio la fiducia dei 5Stelle all’ex governatore della Bce, amico della grande finanza, a spingerlo a fare le valigie dal movimento. Oggi più che mai l’ex deputato grillino storce il naso di fronte alle comunicazioni perentorie di SuperMario al Senato.

Di Battista: “Ma chi ha il fegato di votare la fiducia a Draghi?”

Dibba legge così in controluce l’autoritario (autorevole) discorso di Draghi. ” Sì ai rigassificatori perché dobbiamo comprare sempre più gas Usa (costa di più ed è più inquinante ma tanto mica lo paga lui). Superbonus? Come direbbe Mimmo in Bianco Rosso e Verdone ‘Nonna, nonna m’hanno fatto un buono. Che vor dì, vor dì che…?’ (Lascio a voi la risposta). E dopo tutto questo c’è davvero qualcuno con il fegato di votargli la fiducia?”. La posizione è chiara, l’avvertimento è lapidario. E mette all’angolo gli ex compagni di strada guidati dall’improbabile e sfortunato Giuseppe Conte. Che dopo le barricate sul dl Aiuti, si trova  con il cerino in mano rischiando seriamente una nuova scissione. Che cosa faranno i suoi? Strapazzati da Draghi che gliele ha date di santa ragione. A Palazzo Madama non hanno applaudito ma l’ala governista è ancora tentata dal sì alla fiducia. Conte, che ha ascoltato le parole di Draghi dai suo ufficio, è riunito con i suoi fedelissimi.

La cravatta nera di Toninelli: non siamo a un funerale?

In Transatlantico hanno volti scuri. E la cravatta nera di Toninelli non lascia presagire nulla di buono. A giudicare dal siparietto andato in scena mentre è in corso la discussione generale dopo le comunicazioni del premier. Gianluca Ferrara fa notare ai presenti la cravatta nera indossata dall’ex ministro 5Stelle. “Ma perché – risponde sorridendo Toninelli – non è un funerale questo?”. Che a sua volta indica la pochette indossata da Ferrara: “Il nuovo corso del movimento non è più contraddistinto dalla spilla con le 5Stelle ma dalla pochette. Più sbuca dal taschino, più vuol dire che si è alti in grado”.  L’ex ministro delle Infrastrutture non indossa né l’una né l’altra. “Sono un soldato semplice”, dice.

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