Carfagna e Gelmini incensate e corteggiate, ma potrebbero fare la fine della Lorenzin…

30 Lug 2022 10:42 - di Adele Sirocchi
Gelmini Carfagna

E’ tutta una questione di immagine. O meglio di foto opportunity. Calenda con al fianco le due lady ex berlusconiane. Gelmini e Carfagna. Maria Stella e Mara. M&M come le ha ribattezzate il puntuto Daniele Capezzone. Quelle che anni fa marciavano sul Palazzo della Giustizia di Milano al grido di “nessuno tocchi il Cavaliere”. Ora sono moderate, draghiane, europeiste e antiputiniane. Servono le loro facce contro il volto “populista” di Giorgia Meloni.  E allora vai con le foto e con le interviste. Un giorno a una un giorno all’altra. E che ci trovi in queste interviste? Sempre la solita minestra riscaldata contro il centrodestra a trazione sovranista.

Gelmini: io coerente con la Forza Italia del ’94

E guai a dire che se ne sono andate per opportunismo. Giammai. Solo alte idealità albergano in quelle menti libere e ormai progressiste. Anzi, se possono fare le vittime tanto meglio. Maria Stella ne parla alla Stampa con toni pacati e rassegnati. “Gli insulti? Li avevo messi in conto ma io sono rimasta coerente con la Forza Italia del ’94…”. “Calenda svuota Forza Italia”, gongola La Stampa. “Il cielo è azzurro sopra Azione”, enfatizza il Domani. Per ora è il momento aulico del benvenuto ma alla fine Calenda dovrà scegliere e se dovesse scegliere – come tutti ritengono che farà – di allearsi col Pd, per Mara e Maria Stella saranno dolori.

Gelmini e Carfagna: difficile far digerire l’alleanza di Azione col Pd

Gelmini, secondo un retroscena del Corriere, già lo avrebbe spiegato a Calenda: “Carlo, io in Lombardia avrei problemi a far digerire un accordo col Pd”. E già, per una che si dice coerente con la Forza Italia del ’94, con Berlusconi sceso in campo per fermare i comunisti, come si fa? Come si può? E Mara Carfagna sarebbe sulla stessa linea.

La Lorenzin non avrà un seggio sicuro

Che le attenda, in un futuro prossimo, lo stesso destino di Beatrice Lorenzin? Migrata, come Mara e Maria Stella da destra a sinistra, nelle accoglienti braccia del Pd, vive una inarrestabile parabola discendente. Sparita dai media, di lei ha scritto giorni fa Libero. Cinque righe che, se vere, mettono la parole fine sull’avventura politica della Lorenzin.  Eccole: “La corsa al seggio in Parlamento è partita. Complice la riduzione dei deputati e senatori, anche i partiti più grossi sono alle prese con uno sterminato elenco di aspiranti eletti. Il miraggio è il collegio “sicuro”, oppure un posto in buona posizione nel listino proporzionale. Tra i rumors di questi giorni, ce n’è uno che riguarda l’ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Nonostante l’ingresso nel Pd nel 2019, e la gestione del ministero durante i governi Letta, Renzi e Gentiloni, pare che la Lorenzin non avrà un seggio sicuro”.

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