Ucraina, Zelensky dai soldati al fronte. Putin: «Conseguenze appropriate all’invio dei missili Usa»

6 Giu 2022 11:52 - di Redazione
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Continua l’assalto russo su Severodonetsk, nella regione di Luhansk, dove le forze armate di Mosca stanno lanciando colpi di mortaio e di artiglieria contro i soldati ucraini che difendono la città. Lo ha riferito l’esercito ucraino, spiegando che nell’attacco russo sono anche state colpite le vicine città di Slovyansk, Lysychansk e Orikhove e prese di mira le infrastrutture civili di diversi centri.

A Severodonetsk «il fronte più caldo»

«Ad oggi, questo è il fronte più caldo della guerra russo-ucraina. I nostri difensori distruggono il nemico in pesanti battaglie ma, in alcune aree, c’è un vantaggio decuplicato del nemico nell’artiglieria. Nonostante ciò, stiamo gradualmente spostando gli occupanti dalla città», ha riferito il capo della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, il maggiore generale Kirill Budanov, che ha ispezionato il lavoro delle unità del dipartimento a Severodonetsk.

Le bombe sulla regione di Donetsk

Ugualmente sotto pesanti attacchi resta la regione di Donetsk, dove in un solo giorno, ha riferito Kiev, i russi hanno sparato su 7 insediamenti, ferendo e uccidendo civili. Le truppe russe hanno colpito Avdiyivka, Slavyansk, Druzhkivka, Kramatorsk, Chasiv Yar, New York, Chrome. «La situazione rimane complicata», ha spiegato il governatore Pavlo Kyrylenko, chiarendo che «tutti i giorni continuiamo a evacuare le persone dalla Regione, ma è molto difficile farlo vicino alla linea del fronte». «I russi – ha aggiunto – cercano di coprire le tracce dei propri crimini abbattendo i palazzi danneggiati senza neanche sgomberare le macerie per trovare i corpi. Il tutto viene portato in discarica. Questo renderà più complicato il calcolo delle persone morte».

Zelensky visita «la prima linea dell’esercito» a Zaporizhzhia

Ieri, intanto, il presidente Volodymyr Zelensky «ha visitato – si legge in una nota dei suoi uffici – le posizioni in prima linea dell’esercito ucraino» a Zaporizhzhia, dove ha anche raggiunto «un sanatorio dove gli sfollati interni ucraini, costretti a fuggire dalle loro case, hanno ricevuto riparo e cure mediche».

Le attività russe sull’Isola dei Serpenti

Anche l’intelligence britannica, nel suo rapporto sulla situazione in Ucraina, ha confermato i «pesanti combattimenti» a Severodonetsk, «mentre le forze russe continuano a premere in direzione della città ucraina orientale di Sloviansk, nella regione di Donetsk». Secondo gli 007 britannici, inoltre, le forze russe hanno intanto verosimilmente trasferito maggiori risorse di difesa aerea sull’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, inclusi sistemi SA-15 e SA-22. «L’attività della Russia sull’Isola dei Serpenti contribuisce al blocco della costa ucraina e ostacola la ripresa del commercio marittimo, comprese le esportazioni di grano ucraino», afferma il rapporto, secondo cui l’attacco missilistico russo su Kiev di ieri è stato probabilmente un tentativo di interrompere la fornitura di equipaggiamento militare occidentale alle unità ucraine in prima linea.

Putin minaccia l’Occidente: «Se missili a Kiev, ci saranno conseguenze»

Rispetto al tema delle armi e in particolare dell’impegno degli Usa a consegnare alle forze ucraine quattro lanciarazzi di precisione Himars, sebbene con una gittata limitata a 50 chilometri, ieri Putin è tornato a minacciare l’Occidente. «Se i sistemi Himars saranno consegnati, ne trarremo le conseguenze appropriate e useremo le nostre armi distruttive, e ne abbiamo in quantità sufficienti, per colpire obiettivi che non stiamo ancora colpendo», ha detto il presidente russo in una intervista al canale televisivo Rossiya 1. Secondo Putin, inoltre, «tutto questo chiasso su ulteriori consegne di armi ha come unico obiettivo quello di estendere la durata del conflitto il più a lungo possibile».

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