Giletti sviene, Sallusti se ne va imprecando contro il comunismo: “Zacharova cretina”: caos a “Non è l’Arena” (video)

6 Giu 2022 8:59 - di Gabriele Alberti
Giletti Sallusti

Succede di tutto a Non è l’Arena, il talk show condotto dalla Piazza Rossa di Mosca, da Massimo Giletti su La7. Sallusti che si dissocia (“Quel palazzo del Kgb è un palazzo di merda: lì preparate le peggiori stragi comuniste“. Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri del Cremlino, che dà del “bambino” e dell”extraterrestre” al conduttore.  Giletti che sviene, gettando nel panico lo studio, in primis Myrta Merlino che urla: “aiutate Massimo”. Va detto che la Zakharova non ha risposto alle domande di Giletti che chiedeva quasi supplicandola di ricorrere dopo 100 giorni di guerra alle armi della diplomazia. Ma trovava un muro di gomma nell’interlocutrice. Che non rispondeva sul futuro della guerra e preferiva tornare alla calende greche; insultando l’occidente, i giornalisti italiani e sostanzialmente sminuendo il conduttore. Di fronte all’arroganza e alla propaganda, Sallusti non ce l’ha fatta più a trattenersi. E  nel corso della trasmissione ha deciso di abbandonare la diretta. Dopo che la Zakharova aveva parlato quasi un’ora, il direttore di Libero, rivolgendosi a Giletti, ha affermato: “A questa sceneggiata io non voglio più partecipare, grazie“.

Sallusti a Giletti: “Il Cremlino è un palazzo di merda: lì il comunismo…”

La battutina della Lucarelli

E ha spiegato: “Pensavo fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo. Mi trovo davanti ad un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere. Il Cremlino è un palazzo di merda, lì il comunismo ha fatto i più grossi crimini”. Poi l’affondo: “Rinuncio al compenso pattuito ma non ci sto a fare la foglia di fico a quei due coglioni che hai lì di fianco, me ne vado”. I due “coglioni” a cui Sallusti si riferiva  erano i due ospiti russi accanto a Giletti: tra cui anche il conduttore televisivo russo Vladimir Soloviev, una delle voci più vicine al presidente Putin e tra i più critici nei confronti dell’Italia e del governo Draghi. Chissà se Giletti si aspettava una puntata così tempestosa. Con tanto di battutina di Selvaggia Lucarelli che su twitter se la godeva e scriveva del collasso di Giletti: “Propio come una sposina all’altare…”.

Da Giletti, Sallusti contro Cacciari: “Gli utili idioti non mancano…”

Caos e polemiche non sono mancate, come del resto già la vigilia suggeriva, con turbolenze e critiche: e l’eterno dilemma, dare o meno voce anche a chi oggi è nostro nemico: la Russia di Putin e  i suoi propagandisti, per far comprendere chi sono e come agiscono e manipolano le informazioni. Nella sua intemerata Alessandro Sallusti ha avuto modo di lanciare strali anche contro l’intervista introduttiva a Massimo Cacciari, parlando “di utili idioti che non mancano mai: tra cui Cacciari, che hanno usato la forza evocativa del Cremlino e del suo fascino». Ma quale fascino? “Ma in quel palazzo alle tue spalle, e faresti bene a ricordarlo a chi ti sta di fianco: sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l’umanità del secolo scorso e di questo secolo: quello è un palazzo di merda, perché lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo».

Sallusti dà della cretina alla Zakharova

Sallusti, prima di abbandonare lo studio, ha ribadito la sua stima al conduttore, ma ribadendo la sua delusione: «Molto orgoglioso di conoscerti e di aver un buon rapporto con te; quando ho saputo che tu andavi a Mosca. Immaginavo avresti parlato al popolo russo, non a quello italiano. Immaginavo – ha proseguito Sallusti – che tu facessi qualcosa: intervistando Putin o un ministro: un qualcosa per cui noi dovevamo andare fieri della nostra libertà di informazione: e invece mi ritrovo qui, in un asservimento totale alla peggiore propaganda che possa esserci». E ha  aggiunto: «A me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato “bambino” e “incompetente”: da una cretina che non sa nemmeno di che cosa sta parlando, perché noi la libertà ce l’abbiamo e sappiamo che cos’è e ce la difendiamo».

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