Tv russa delirante sui prigionieri britannici condannati a morte: «Fucilati, squartati o impiccati?»
Dibattito shock sulla tv russa. Il caso dei due volontari britannici e del marocchino arruolati nell’esercito ucraino e condannati a morte dalla Corte Suprema dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk fa discutere. I britannici ritengono che il processo sia stato svolto come uno show e abbia violato la Convenzione di Ginevra. Mentre in Russia si è acceso un dibattito surreale circa il destino dei prigionieri.
Tv russa attacca la Gran Bretagna
Vladimir Solovyov, fedelissimo di Putin, che conduce il celebre programma su Rossija 1, è tornato virale sui social: si chiede e domanda ai suoi ospiti se sia meglio fucilarli, impiccarli, squartarli o scambiarli. «Cosa può rispondere l’impero britannico se due dei suoi sudditi fossero fucilati o impiccati? Basta asciugarsi la faccia? Cosa possono fare?», chiede Solovyov. Risponde alla domanda il politologo Vadim Gigin: «Possono minacciarci con la settima ondata di sanzioni, è un grosso problema per Boris Johnson». Quindi prende la parola l’altro politologo presente in studio, Yaakov Kedmi, che aggiunge: «I pirati non vengono mai giustiziati sparando, solo impiccandoli. Ma non abbiamo a che fare con i pirati e non siamo nel Medioevo». A quel punto si sente dire che «i militari vengono uccisi, i criminali vengono impiccati».
Tv russa, Solovyov sulla sorte dei soldati condannati a morte
Solovyov puntualizza: «No, nell’Urss non sono stati fucilati solo i militari, in alcuni casi è stata emessa la condanna a morte ma sono stati giustiziati per impiccagione, dal 1943 questa è una procedura vietata». Kedmi ribatte: «Nel 1943 li hanno appesi nella piazza di Kiev!». Quindi il conduttore prende nuovamente la parola: «Insomma discutiamo di come ammazzare i mercenari, se sparargli, impiccarli o squartarli? Questo è il nuovo mondo. Questo è il caos».
L’altro politologo propone una soluzione diversa
Malek Dudakov, altro politologo, propone un’altra soluzione: «Sulla questione dei mercenari, se sparargli o ammazzarli in altri modi abbiamo tutto il tempo, ma perché non pensiamo invece di sfruttare questa occasione per offrirli al Regno Unito in cambio delle partecipazioni congelate della Russia? Sappiamo che le loro élite probabilmente non lo faranno, hanno già mostrato riluttanza a scendere a compromessi ma questo provocherà una tempesta nella società britannica in particolare attraverso i genitori di questi mercenari».