Ucraina, processo a due britannici catturati dai filo-russi a Mariupol. Rischiano la pena di morte

7 Giu 2022 20:49 - di Redazione
britannici

Rischiano la pena di morte i due cittadini britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner, catturati dalle milizie filo russe mentre combattevano insieme ai soldati ucraini a Mariupol. Lo hanno affermato i pubblici ministeri dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, dove oggi ha avuto inizio il processo a loro carico. I due soldati sono accusati di «terrorismo» e di aver combattuto come «mercenari». Loro si sono difesi affermando di essere militari dell’esercito regolare ucraino e per questo hanno chiesto di venire trattati come prigionieri di guerra. Un video diffuso sui canali di social media filo-russi fa vedere i due imputati, seduti insieme al detenuto marocchino Ibrahim Saadun, in una gabbia dell’aula del tribunale.

I britannici si chiamano Aiden Aslin e Shaun Pinner

«Conosci i dettagli della tua incriminazione?», ha chiesto un interprete ad Aslin, 28enne di Newark, nel Nottinghamshire. «Tak tochno», ha risposto lui in una parola che nel gergo militare significa «affermativa». Anche Pinner, 48 anni, di Watford e Bedfordshire, ha affermato di aver compreso le accuse contro di lui. Una volta imprigionati, i due britannici hanno chiesto al primo ministro Boris Johnson di essere scambiati per il leader dell’opposizione ucraina filo russa Viktor Medvedchuk, l’oligarca ucraino vicino a Vladimir Putin, arrestato dall’intelligence di Kiev nei giorni scorsi, dopo che a febbraio era fuggito dagli arresti domiciliari comminatigli con l’accusa di alto tradimento.

L’appello a Johnson: «Ci scambi con Medvedchuk»

Il messaggio dei due britannici è stato diffuso da Rossiya-1. A parlare, anche a nome di Aslin, nel videomessaggio indirizzato all’inquilino del 10 di Downing Street, è stato Pinner, ex-soldato della Royal Anglian. «Signor Boris Johnson – ha esordito Pinner -, io e Aiden Aslin vorremmo essere scambiati con Viktor Medvedchuk, che sappiamo essere detenuto. Le saremmo grati per il suo aiuto in questa vicenda. Le chiedo di facilitare lo scambio». Pinner ha anche assicurato di essere trattato bene dai russi. Non è chiaro, tuttavia, se fosse in grado di parlare liberamente.

 

 

 

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