Renzi contro i pm fiorentini: non sono stati distrutti gli atti che mi riguardano come ordinato dalla Cassazione

30 Giu 2022 18:48 - di Redazione
Renzi

Matteo Renzi in un esposto al procuratore di Genova mette ancora sotto accusa l’operato del pm fiorentino Luca Turco. Ne dà notizia l’ufficio stampa del senatore di Italia Viva. Il procuratore Turco – scrive Renzi nell’esposto  – “avrebbe inviato al Copasir materiale di indagine del procedimento sulla Fondazione Open” nel quale vi sarebbero anche documenti che riguardano lo stesso Renzi. Materiali di cui la Corte di Cassazione aveva già deciso la distruzione.

“Ove questa informazione risultasse corretta – sottolinea Renzi nell’esposto – infatti, saremmo davanti ad un fatto gravissimo. L’invio ai membri del Copasir arreca un danno ingiusto al sottoscritto perché – in violazione di un preciso ordine della Suprema Corte – veniva fatto circolare materiale illegittimamente acquisito, che doveva essere restituito al proprietario, senza alcuna possibilità di conservazione da parte dell’Ufficio che, anzi, avrebbe dovuto ordinare la distruzione delle copie in suo possesso”.

“Il fatto che questo materiale contenesse informazioni sensibili quali messaggistica, corrispondenza e documenti del sottoscritto era evidente come è palese che, almeno in questo caso, non possa sussistere alcun dubbio sull’elemento psicologico: il Procuratore sapeva che quel materiale andava distrutto, sapeva che riguardava (anche) il sottoscritto, sapeva che avrebbe creato un pregiudizio alla mia persona e alla mia attività politica oltre che alla mia reputazione professionale”. “Si rimette alla Signoria Vostra – conclude la denuncia – la valutazione e l’accertamento dei fatti sopra descritti e delle vicende occorse nonché la valutazione dell’eventuale integrazione dei reati di cui agli articoli 323 c.p., 328 c.p. e 388 c.p.” (abuso d’ufficio e inadempimento da parte del pubblico ufficiale).

Una precedente denuncia di Renzi contro i tre pm fiorentini Giuseppe Creazzo (oggi pm al Tribunale per i minori di Reggio Calabria), Luca Turco e Antonino Nastasi titolari dell’inchiesta Open era già stata archiviata dalla Procura di Genova lo scorso febbraio.

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