Open, Renzi la spunta al Senato contro i pm di Firenze con i sì di FdI, Lega e FI. Sinistra spaccata

22 Feb 2022 20:53 - di Bianca Conte
Renzi

Caso Open, Renzi ottiene il sì del Senato che ha approvato il conflitto di attribuzione nell’ambito del caso Open con 167 voti favorevoli. I no sono stati 76. Il leader di Italia Viva la spunta contro i pm di Firenze, anche grazie al supporto di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. E nonostante il no che ha spaccato la maggioranza e la sinistra: con il Pd che ha votato a favore della richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. Mentre gli alleati del M5S e i colleghi di maggioranza di Leu, votano no. A nulla è valso, infatti, l’appello ecumenico dell’ex premier lanciato prima del voto in cui Renzi ha sottolineato: «Si vergogni chi pensa che qui stiamo attaccando la magistratura. Non c’è nessun attacco. Ma chiediamo che la politica faccia i conti con realtà».

Caso Open, Renzi la spunta al Senato: l’Aula vota si al conflitto di attribuzione

Non prima di aver peraltro ribadito all’Aula che: «Chi oggi dice che siamo in presenza del tentativo di un senatore di allontanarsi dal suo processo, mente sapendo di mentire. Questo è un conflitto di attribuzione. E non ha niente a che vedere con la posizione personale dell’imputato: non cambia niente nel processo che mi riguarda. Siamo qui perché si parla non di me, ma di un principio di civiltà giuridica». Terminata l’arringa, Renzi passa la parola all’Aula, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta – sostenuta dalla relatrice Fiammetta Modena (FI) – di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale.

Caso Open in senato: 167 voti favorevoli, 76 contrari: sinistra e maggioranza spaccate

La richiesta riguarda alcuni atti dell’inchiesta Open, che vede l’ex-premier imputato per finanziamento illecito e traffico di influenze illecite. Renzi sostiene infatti che allegati al fascicolo dell’indagine vi sia anche il contenuto di telefonate intercettate quando lui era già parlamentare. Da qui la decisione della Giunta per le Immunità, presieduta da Maurizio Gasparri, di sollevare il conflitto d’attribuzione davanti alla Consulta. O, per dirla con le parole di Renzi, «la domanda è se l’art.68 della Costituzione è ancora in vigore o no. O quanto meno se vale per i pm fiorentini. Si parla di carte acquisite illegittimamente. E lo dice la Corte di Cassazione con 5 sentenze che hanno annullato i provvedimenti richiesti dalla procura di Firenze. La Cassazione – ha ribadito quindi in Senato Renzi – dice che sono stati illegittimamente acquisti documenti, che non andavano acquisti».

Renzi: «Si parla di carte acquisite illegittimamente. Lo dice la Corte di Cassazione con 5 sentenze»

E ancora: «E per 5 volte la Cassazione ha stabilito che i pm hanno agito in modo illegittimo». Sottolineando poi rivolto direttamente ai senatori: «Dico ai colleghi che voteranno contro la proposta della senatrice Modena e della Giunta che il punto non è solo il metodo di sequestro invasivo. Violento e illegittimo, utilizzato dalla Procura di Firenze, ma vi auguro anche che non vi accada mai quello che è accaduto a me. Che non vi venga riservato il trattamento che a me è stato riservato», con la pubblicazione «non solo di conti correnti, ma di una lettera personale di un padre». Violando «l’intimità familiare. E non è consentito violentare la vita delle persone». Concludendo poi con il dire: «Noi difendiamo la libertà dell’informazione. Ma non può vederci silenziosi davanti al fatto che una velina della Procura vale più di una sentenza della Cassazione».

Open, da Fdi sì al conflitto di attribuzione: «Le regole vanno rispettate anche dai pm»

Principi e diritti su cui è espresso in Aula Alberto Balboni di Fdi, che nelle dichiarazioni di voto al Senato sul conflitto di attribuzioni nell’ambito del caso Open, ha rilevato: «La procura di Firenze è andata avanti pur consapevole di violare la Costituzione. La dignità del Senato e delle istituzioni ci impone il dovere di intervenire e per questo noi voteremo a favore della proposta della relatrice Modena. E auspichiamo che tutta l’Aula intera abbia il coraggio di affermare che le regole vanno rispettate anche e soprattutto dalla magistratura». Concludendo: «Vale la pena di valutare se ha ancora senso mantenere un privilegio feudale sulla non responsabilità dei magistrati, sono al di sopra della legge, è un vulnus su cui il Parlamento dovrebbe avere il coraggio finalmente di mettere mano».

Anche la Lega vota a favore: «Non di Renzi, ma della libertà democratica»

Una posizione su cui ha concordato anche il Carroccio. Che attraverso le dichiarazioni di voto del leghista Emanuele Pellegrini ha ribadito come «per esercitare degnamente la funzione legislativa, va rispettata la Costituzione. Lo dobbiamo fare noi in primo luogo. Ma anche tutti i poteri dello Stato. Va tutelata la libertà della magistratura – ha quindi proseguito l’esponente della Lega – ma anche la libertà della politica. Ci sono equilibri che vanno mantenuti».Pertanto, ha poi concluso Pellegrini, «quando Renzi dice che vale più una velina della procura di una sentenza, ricordiamocelo sempre. Se non si rispettano le regole, si fa il gioco dell’antipolitica. Nel ricordare tutto questo – ha quindi chiosato il leghista – annuncio il voto favorevole della Lega. Che non è un voto a favore di Renzi, ma della libertà democratica di questo Paese».

 

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