Macron flop: la sinistra di Mélenchon lo tallona. Paura per il ballottaggio, affluenza bassissima

13 Giu 2022 13:12 - di Stefania Campitelli

Brutte notizie in Francia per il presidente Emmanuel Macron, rieletto all’Eliseo lo scorso aprile. Battuta d’arresto per la sua coalizione al primo turno delle elezioni legislative dove la sinistra di Jean-Luc Mélenchon arriva al 25,6% dei voti, di un soffio dietro Ensemble! (25,75%). Per il presidente della Repubblica francese si tratta di un pareggio con il leader della sinistra radicale. Che è riuscito a coalizzare un fronte vasto. I socialisti di Anne Hidalgo, usciti massacrati dalle presidenziali con l’1,75%,  hanno accettato di entrare nella Nupes. Per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, scrive Le Figaro, il partito presidenziale non risulta nettamente in testa al primo turno delle politiche. Record negati per l’affluenza: solo il 47,51%, la percentuale più bassa di sempre.

Battuta di arresto per Macron, solo 21mila voti lo separano da Mélenchon

Tra la coalizione di gauche con (comunisti, verdi e socialisti) e il partito di Macron appena 21.400 voti di differenza. Le previsioni per il secondo turno mostrano come Macron potrebbe vincere dai 255 ai 310 dei 577 seggi dell’Assemblea nazionale. Se così fosse rischierebbe di non avere la maggioranza assoluta (che è di almeno 289 seggi). Il successo di Mélenchon  potrebbe spingere a una svolta a destra del giovane presidente. Con l’11,3% dei voti, Les Républicains possono sperare tra i 40 ei 60 deputati e diventare l’ago della bilancia, necessartio a Macron per guidare l’Assemblea nazionale. Buon risultato per Marine Le Pen, che ottiene il 19,2%ma resta fuori dal ballottaggio. E otterrebbe solo tra i 10 ei 25 deputati.

La sinistra radicale grida ai brogli elettorali

La portavoce del governo minimizza la batosta. ”La maggioranza resiste”, dice Olivia Grégoire che si è detta ”non particolarmente delusa” dal risultato del primo turno. Intanto la sinistra  grida ai brogli elettorali. Sotto accusa il ministero degli Interni francese, che secondo Nupes (la coalizione che sostiene Mélenchon)  avrebbe ”manipolato i dati” per favorire l’alleanza Ensemble!.  A lanciare “l’allarme per la nuova manipolazione di Darmanin” è il candidato Nupes del Sud-Est, Manuel Bompard. “Mentre il Nupes ottiene 6.101.968 voti (ovvero il 26,8%), il ministero dell’Interno gli riconosce solo 5.836.202 voti (ovvero il 25,7%). Per far apparire artificialmente in testa il partito di Macron”, ha spiegato.

Zemmour resta senza deputati all’Assemblea nazionale

Nulla da fare per Riconquista, il  partito di Eric Zemmour, che non arriva al ballottaggio. Il polemista di estrema destra, ex giornalista de Le Figaro,  non avrà nessun deputato all’Assemblea nazionale. Lo stesso Zemmour si era presentato per un seggio nel dipartimento del Var, ma è arrivato terzo. Era  stato una delle novità delle presidenziali francesi di aprile. Ma dopo l’iniziale successo nei sondaggi ha progressivamente perso popolarità. Al primo turno è poi arrivato quarto con un magro 7%. Alle legislative aveva proposto di fare fronte comune con il Rassemblement  national di Marine Le Pen, che però ha rifiutato. “Siamo un movimento è nato sei mesi fa. Ha già incontrato mille ostacoli e traversato mille prove. Ha retto e si è installato ovunque in Francia. Fino a quando ci saranno francesi in piedi, fino a quando la Francia non sarà riconquistata, la Riconquista rimarrà un dovere”, ha scritto su Twitter.

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