Littizzetto, comizio contro i referendum sulla giustizia. Ma la Rai non si vergogna?

1 Giu 2022 8:43 - di Riccardo Angelini
Littizzetto

Luciana Littizzetto fa un comizio contro i referendum sulla giustizia del 12 giugno. Nel salotto di Fabio Fazio. Sulla tv pubblica. Rai3. Pagata da noi, per dichiarare che i referendum che le stavano a cuore erano quelli su droga e eutanasia. E che lei il 12 giugno pensa di andare al mare. Propaganda sfacciata, travestita da satira. Ma un travestimento cui solo un babbeo può credere. E’ la stessa posizione di Enrico Letta che dichiara che voterà cinque no. Pura obbedienza alla linea giustizialista del M5S. Insomma a sinistra la parola d’ordine è: boicottare i referendum.

«Certo – ha detto la comica Littizzetto – il cittadino dovrebbe informarsi, ma se dovessimo informarci su tutte le leggi che vota il Parlamento, allora aboliamo il Parlamento e facciamo votare direttamente i cittadini. Due erano i referendum che ci stavano a cuore: eutanasia e droghe leggere. Invece no, dobbiamo dire la nostra su questioni specifiche di diritto».

E ancora: «Custodia cautelare, legge Severino, ancora ancora, ma elezione Csm, separazione delle carriere, elezione consigli giudiziari ma che cacchio ne so? Ma per chi ci avete preso? Per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse dei Perry Mason?». E già, il popolo sovrano su queste questioni non può dare un parere ma sulla dolce morte sì. Meglio il voto su quesiti etici che su quesiti tecnici. E infine Lucianina tira le somme: «Votare è bellissimo, però vi dico la verità: il 12 giugno pensavo di andare al mare. Invece ci chiedete di pronunciarci sul referendum, non uno, ma cinque».

Maurizio Gasparri, ex ministro delle Comunicazioni, commenta caustico: «In genere quando incrocio la Littizzetto cambio canale, direi che sia meglio che si occupi di stracci per la polvere che sono più alla sua portata invece che di certi temi. Quando anche lei avrà qualche guaio giudiziario capirà quanto siano importanti questi referendum per porre fine alla politicizzazione della magistratura».

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli non è meno adirato: «Ogni volta che sento queste cose qui mi va il sangue alla testa. L’abbonamento Rai che serve per pagare lo stipendio alla Littizzetto e a Fazio non mi va giù. In un momento nel quale nessuno parla dei referendum loro non trovano di meglio da fare che disincentivare alla partecipazione al voto. Dalla Littizzetto e Fazio non mi aspetto niente di diverso ma devono capire che questo tema riguarda tutti, ed essere arrestati di notte senza sapere il perché può succedere anche alla Littizzetto e Fazio, poi magari non scherzerebbero più su questi temi. L’articolo 21 della Costituzione garantisce il diritto all’informazione ma se utilizzi un palco pagato coi soldi dei cittadini a favore del sì o del no o per non andare a votare, per me è un reato».

Il deputato di Forza Italia Andrea Ruggeri, che fa parte della Commissione di vigilanza parlamentare Rai, commenta: “Se per la Littizzetto è indifferente che ogni 8 ore, tutti i giorni, un italiano vada ingiustamente in carcere, per poi essere assolto, e spesso chi commette l’errore non paga mai ma spesso viene promosso ne prendiamo atto. Forse non tutto si merita una risata. La Costituzione ci dice che andare a votare è un dovere”.

Infine, il deputato di Italia viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi si domanda. «È buona informazione da servizio pubblico? Che ne pensa l’Agcom che a pochi giorni dal voto fa solo richiami generici?».

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