La Scozia torna a reclamare l’indipendenza: la premier Sturgeon pronta a tutto per il referendum

14 Giu 2022 19:35 - di Agnese Russo
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La Scozia ci vuole riprovare, forte anche dell’ormai compiuta Brexit: la premier Nicola Sturgeon ha annunciato il lancio di un’iniziativa politica per promuovere un nuovo referendum sull’indipendenza dal Regno Unito. Il nostro, ha detto, «è un mandato politico indiscutibile», assicurando di voler scegliere una via legale, di fronte alla ferma opposizione di Londra.

L’attacco della premier scozzese a Johnson

«Troverò una via legale fuori dalla Sezione 30, se sarà necessario», ha detto la premier scozzese, facendo riferimento alla parte dello Scotland Act del 1998 che stabilisce le competenze legislative tra Londra ed Edimburgo e nell’ambito del quale fu definito anche il meccanismo per indire il referendum sull’indipendenza del 2014, poi bocciato dagli scozzesi. «Abbiamo un governo britannico che non rispetta la democrazia e il diritto», ha affermato Sturgeon, attaccando l’esecutivo di Boris Johnson.

Il no di Londra: «Ci sono altre priorità»

Downing street ha intanto ribadito la propria contrarietà al referendum. «La posizione del governo – ha detto un portavoce – è che non è tempo di parlare di un altro referendum. Siamo fiduciosi che il popolo scozzese voglia e si aspetti che i suoi governi lavorino assieme su questioni come le sfide globali al costo della vita, la guerra in Europa e altre questioni che interessano alle famiglie e le comunità».

Il precedente referendum sull’indipendenza della Scozia da Londra

Sturgeon, espressione e leader del Partito Nazionale Scozzese, aveva promesso l’indizione del referendum sull’indipendenza della Scozia durante la campagna elettorale dello scorso anno e aveva confermato la sua volontà subito dopo le elezioni anche nel corso di una telefonata con Johnson. Oltre ad avere dalla sua il partito dei Verdi, alleato di governo, oggi Sturgeon, rispetto a otto anni fa, quando i no vinsero con il 55% dei voti, ha dalla sua anche il compimento della Brexit. Sul voto di allora, infatti, pesò il timore di dover uscire dall’Ue in caso di divorzio da Londra. Una situazione che si è completamente ribaltata, visto che al referendum sul rimanere o meno nell’alveo di Bruxelles gli scozzesi votarono in prevalenza «Remain», per restare, e una eventuale indipendenza dal Regno Unito potrebbe riaprire la strada per l’Ue.

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