La Scozia riabilita le streghe messe al rogo cinque secoli fa: i loro nomi inseriti nella lista degli innocenti

5 Gen 2022 17:36 - di Redazione
streghe

La Scozia si prepara a riabilitare quasi 4mila persone (per l’87% donne) processate per stregoneria e nella maggior parte di casi mandate al rogo nei secoli passati, più precisamente tra il XV e il XVII secolo. Secondo il Sunday Times, infatti, quasi 300 anni dopo l’abrogazione della legge sulla stregoneria, il disegno di legge di un membro del parlamento scozzese per la riabilitazione delle presunte streghe si è assicurato il sostegno dell’amministrazione di Nicola Sturgeon. L’intento della legge è di risarcire moralmente le vittime, dare loro una sorta di redenzione postuma, inserire i nomi nella lista degli innocenti. Una simbolica ma poderosa riabilitazione post mortem.

“In tutto – ha scritto Franca Giansoldati sul Messaggero – si contano 3837 persone uccise e bruciate sul rogo, al termine di processi sommari. Poteva bastare un sospetto, la presenza di un gatto nero in casa, una banale coincidenza, persino un difetto fisico a stabilire il presunto legame con il demonio”. La maggioranza delle vittime in Scozia sono state donne, per lo più poverissime, spesso emarginate socialmente, a volte persino malate.

“La prima caccia alle streghe in Scozia, poi in Inghilterra e Irlanda – continua Giansoldati – si basava sull’assunto che vi fossero donne dotate di poteri malefici talmente pericolosi da compromettere gli equilibri sociali, danneggiare il bene comune, persino fare affondare a distanza la flotta del re, causare tempeste e carestie, provocare malattie. La stregoneria divenne ben presto un crimine capitale: chi era condannato veniva prima torturato orribilmente e poi strangolato. Infine, il corpo veniva bruciato, in modo plateale, come gli eretici. Sotto tortura, le vittime terrorizzate confessavano qualsiasi cosa, alimentando inconsapevolmente la catena delle presunte stregonerie. Gatti neri, corvi parlanti, demoni che arrivavano dall’aldilà, scope volanti, pozioni magiche”.

Claire Mitchell, la studiosa che ha portato avanti la campagna politica per la riabilitazione in Scozia ha spiegato che si tratta di un importante capitolo di giustizia riabilitativa che richiede le scuse ufficiali e anche un monumento nazionale.

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