La denuncia di Arcobelli (Ctim): “Molti italiani all’estero impossibilitati a votare i referendum”

11 Giu 2022 16:27 - di Luisa Perri
Arcobelli referendum (1)

Vincenzo Arcobelli, presidente CTIM e Rappresentante presso il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), ha denunciato in queste ore la diserzione da parte degli italiani nel mondo sul voto per i referendum del 12 giugno.

«Inspiegabilmente  – prosegue Arcobelli – le difficoltà in percentuale per gli italiani residenti all’estero di poter esercitare il proprio voto – diritto sancito dal comma 3, dell’articolo 48 della Costituzione italiana – in questa consultazione coincidente con il referendum abrogativo, si sono moltiplicate in modo allarmante, con segnalazioni provenienti da tutto il globo sulla parziale copertura distributiva dei plichi e di ritardi diffusi».

Arcobelli: “Serve una commissione d’inchiesta”

«Un tasso di partecipazione – osserva il presidente del Comitato tricolore nel mondo – che si prospetta al di sotto di una cifra. Le ragioni tutte da accertare, auspicabilmente attraverso una Commissione di inchiesta parlamentare degna di questo nome. Tuttavia, in questa circostanza, è possibile sostenere che tra le tradizionali cause, o presunte tali, come l’eccessiva burocrazia richiesta per l’espressione del voto o la disaffezione nei confronti della politica, non sarebbero da annoverarsi tra quelle preponderanti».

Gli italiani nel mondo non sapevano dell’esistenza dei referendum

«Cosicché sarebbe gravemente compromessa anche la percezione sull’effettivo interesse partecipativo al voto.
Per completare il disastro, l’incosciente disinvoltura – ma solo per questo referendum – del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) di “sopperire al deficit informativo” – nonostante le segnalazioni di qualche collega Consigliere – forse perché legato quasi integralmente proprio a quella componente partitica dei cosiddetti “democratici”, considerati tra i maggiori oppositori di questo referendum.

La storia del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo

Fin dalla sua costituzione nel 1968, il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo (CTIM) si è sempre distinto per il suo impegno a favore degli Italiani che vivono fuori dai confini della Madrepatria. Tale impegno si iscrive nel quadro della battaglia decennale della Destra Italiana per il riconoscimento dei diritti degli Italiani all’estero, primo fra tutti l’esercizio del voto in loco, battaglia condotta egregiamente in Parlamento dall’On. Mirko Tremaglia, Segretario Generale del CTIM. Tra le importanti conquiste a cui ha portato questa battaglia ricordiamo il censimento degli Italiani nel mondo e l’istituzione dell’Anagrafe degli Italiani all’Estero (AIRE). Se gli Italiani nel mondo ora esistono ufficialmente per lo Stato Italiano – e se in un prossimo futuro potranno finalmente eleggere i loro rappresentanti in Parlamento – è solo grazie all’impegno decennale del CTIM e dell’On. Mirko Tremaglia. Il CTIM è presente con una rete capillare di Delegazioni, Federazioni e Circoli in varie regioni d’Italia e in molti paesi del mondo.

Attualmente Arcobelli è presidente del Ctim e Roberto Menia è il segretario generale.

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