In fin di vita il colonnello che trasportava la valigetta nucleare di Putin. “Gli hanno sparato”
Un colonnello dei servizi segreti russi incaricato per anni di portare la valigetta nucleare del presidente Vladimir Putin è stato ferito a colpi di arma da fuoco nella sua casa vicino a Mosca. Ne danno notizia i giornali russi. Vadim Zimin, 53 anni, è attualmente ricoverato in terapia intensiva.
Il colonnello in pensione del Servizio di sicurezza federale era stato incaricato di custodire la valigetta che trasportava i codici nucleari russi che accompagnano sempre il leader del Cremlino. L’ufficiale moscovita è noto per aver svolto questo ruolo anche come aiutante di campo dell’ex presidente Boris Eltsin. Ha continuato nei servizi di sicurezza arrivando fino al ruolo di colonnello sotto il suo successore Vladimir Putin, ma l’attuale ruolo dell’ex spia del KGB non è ufficialmente noto. Zimin è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco mentre era nel suo appartamento a Krasnogorsk, nella regione di Mosca.
Il giallo dell’aggessione al colonnello che portava i codici nucleari di Putin
L’agguato è avvenuto nei giorni in cui lo stesso Zimin sta affrontando un’indagine penale per una presunta corruzione, nell’ambito di un servizio doganale, ha riferito Moskovsky Komsomolets.
Il quotidiano britannico Daily Mirror ha ripescato alcune fotografie dove si vede il colonnello Zimin che segue il presidente Putin portando la famosa valigetta con i codici nucleari. Il tema di una escalation atomica tiene banco in queste ore anche a Mosca. La priorità assoluta della diplomazia russa è prevenire un conflitto diretto tra potenze nucleari. Lo ha sottolineato il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, nel corso di una riunione del Trialogue Club International.
“Tenendo conto dei rischi di un’ulteriore escalation della crisi ucraina e dell’imprevedibilità generale dell’evoluzione della situazione internazionale, la priorità incondizionata della diplomazia russa è prevenire un conflitto diretto tra potenze nucleari”, ha dichiarato Ryabkov, citato dall’agenzia Tass. Proprio ieri, Vladimir Putin ha anticipato, in un intervento di fronte ai cadetti appena diplomati, che la Russia “rafforzerà ulteriormente” il suo apparato militare, per tenere conto delle minacce e dei rischi militari potenziali. In particolare, il missile balistico intercontinentale “Sarmat” sarà operativo entro la fine dell’anno. Il missile è in grado di trasportare testate nucleari ed è, in base alle tecnologie militari più note, impossibile da intercettare.