Il Papa contro i ritocchi estetici: «Non disprezzate la vecchiaia». E cita Anna Magnani

8 Giu 2022 10:15 - di Eleonora Guerra
papa anna magnani

Ha citato Anna Magnani, il Papa, per lanciare un monito contro l’inseguimento del «mito dell’eterna giovinezza» e gli strumenti con cui la tecnica lo asseconda e alimenta. «Quanti trucchi, interventi chirurgici per apparire giovani», ha detto il Pontefice a braccio nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro, durante la quale ha usato l’argomento per tornare su alcuni temi che gli sono cari da sempre: il rispetto della vecchiaia e l’accettazione della vita nella sua evoluzione naturale, dalla nascita alla morte.

Il Papa cita Anna Magnani e il suo elogio delle rughe

Il Papa, che è tornato anche a invocare la pace in Europa, ha quindi preso a prestito le parole di Anna Magnani. «Quando le dissero di toccare rughe, lei disse “non toccatele”, le rughe sono simbolo della maturità. Non toccarle per diventare giovani: interessa la personalità e il cuore delle persone», ha detto, spiegando di guardare con preoccupazione alla «nostra epoca e alla nostra cultura, che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione, disperata, di una carne incorruttibile».

La «confusione mentale» tra benessere e mito dell’eterna giovinezza

«Perché la vecchiaia è, in molti modi, disprezzata?», ha chiesto quindi il Papa. «Perché – è stata la sua risposta – porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo». «La tecnica – ha proseguito Francesco – si lascia attrarre da questo mito in tutti i modi: in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia. Naturalmente, una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però – ha concluso il Pontefice – che la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale».

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