Il fisco mette le mani sui biliardini, che spariscono dalle spiagge. Gasparri: detassiamo il calciobalilla
Il fisco se la prende anche col biliardino in spiaggia. Simbolo della spensieratezza estiva e di indimenticabili sfide giovanili. Chi non ha infatti un “nulla osta di messa in esercizio” rischia una multa fino a 4000 euro, come sa bene un gestore pugliese risultato inadempiente rispetto a quanto disposto dal decreto del direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli del 1° giugno 2021.
Benvenuti, insomma, nell’era del calciobalilla in qualche modo equiparato a dispositivi e giochi come il videopoker, all’azzardo e alle scommesse. A causa della nuova legge che equipara il biliardino alle macchinette per il gioco d’azzardo, molti gestori stanno chiudendo il gioco negli armadi per evitare di pagare multe salate, i biliardini rischiano di scomparire
Una vicenda che approda anche in Parlamento. Già, perché è di oggi l’annuncio da parte del senatore azzurro Maurizio Gasparri di un’interrogazione per esentare il “temibilissimo” biliardino dalle disposizioni succitate, al grido di “detassiamo il calciobalilla, passione nella vita di tutti”. Anche due parlamentari leghisti come Daniele Belotti e Simona Pergreffi invocano giù le mani da biliardini e ping pong (anche il tennis da tavolo, infatti, è soggetto alla normativa) arrivando a proporre il commissariamento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ognuno, insomma, gioca la sua partita.