Fidanza indagato: «Sono sereno». La Russa: «Vicenda surreale, non si capisce dove sia il reato»

30 Giu 2022 8:24 - di Federica Parbuoni
fidanza

Ha «del surreale» la vicenda giudiziaria che coinvolge Carlo Fidanza, eurodeputato di FdI, indagato dalla Procura di Milano per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio in relazione alle dimissioni dal Consiglio comunale di Brescia dell’ex consigliere Giovanni Acri. A dirlo è stato Ignazio La Russa, sottolineando che «si parla di un esposto anonimo, questo basterebbe a qualificare la vicenda».

Contro Fidanza un esposto anonimo con una tempistica sospetta

L’inchiesta, infatti, scaturisce da un esposto anonimo fatto arrivare in Procura pochi giorni dopo il servizio di Fanpage sulla presunta “lobby nera” di Milano, costato a sua volta l’iscrizione di Fidanza nel registro degli indagati, vicenda per la quale l’eurodeputato si è autosospeso da tutti gli incarichi di partito. In quell’esposto privo di paternità si invitavano i magistrati a indagare sulle dimissioni di Acri e sulla successiva assunzione del figlio nella segreteria politica dell’europarlamentare. Il punto della questione sarebbe il subentro in Comune di un consigliere indicato come vicino a Fidanza, mentre Acri, secondo i pm, avrebbe «ricevuto in cambio l’utilità rappresentata dall’assunzione del proprio figlio quale assistente parlamentare».

Fidanza: «Non ho commesso illeciti, le indagini lo dimostreranno»

Acri annunciò le dimissioni a fine giugno, spiegando che erano dovute a motivi personali. La coscienza civica dell’anonimo si risvegliò, però, solo in ottobre quando Fidanza era nella bufera per il polverone mediatico sollevato da Fanpage a ridosso del voto per le Comunali. «Ho appreso con sorpresa di questa nuova indagine», ha spiegato Fidanza. «Evidentemente, facendo politica, non si può essere simpatici a tutti e probabilmente qualcuno ha tentato di colpirmi in un momento di difficoltà, nascondendosi dietro l’anonimato. Tengo solo a dire – ha aggiunto l’europarlamentare – che sono più che sereno, non ho commesso alcun atto illecito e sono certo che le indagini lo dimostreranno».

La Russa: «Una vicenda che ha del surreale»

«Innanzitutto voglio esprimere piena solidarietà nei confronti di Carlo Fidanza già colpito da un’accusa, che aspetta di trovare riscontro da parte della magistratura e confido che finirà con la sua assoluzione. Viene ora indagato per una vicenda che ha del surreale…», ha commentato Ignazio La Russa, parlando con l’agenzia di stampa Adnkronos. «Leggendo dalle agenzie di stampa – ha aggiunto – si apprende che la sua colpa sarebbe quella di avere assunto il figlio di un amico, che ha deciso di dimettersi da consigliere comunale. Non si parla e non vi è notizia di pressioni di alcun genere di Fidanza, né vi sono notizie che fanno andare verso una decisione di dimettersi in qualche modo forzata».

«Indagheranno sulle dimissioni da consigliere in ogni Comune d’Italia?»

«Se questo fosse un reato – ha quindi avvertito il vicepresidente del Senato – dovrebbero stare molto in campana e attenti i dirigenti, per esempio, del Pd, che vincono spesso concorsi pubblici, penso meritatamente, anche se qualche anonimo interessato potrebbe sospettare che siano condizionati. Se questo fosse reato bisognerebbe controllare in tutti i Comuni d’Italia le ragioni di ogni eventuale dimissione da consigliere comunale e le successive sorti dello stesso e dei suoi familiari. Si parla di un esposto anonimo, questo – ha quindi concluso La Russa – basterebbe a qualificare la vicenda».

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