Diventano un caso le audizioni di due maschilisti alla commissione Giustizia. Scontro tra Pillon e la dem Valente

23 Giu 2022 19:54 - di Vittoria Belmonte

Sotto la presidenza del leghista Andrea Ostellari la commissione Giustizia al Senato ha audito due autori del blog antifemminista La Fionda, che da tempo lavora per confutare l’allarme del fenomeno del femminicidio mettendo l’accento sulle «accuse false» delle donne e richiamando l’attenzione sugli episodi di cronaca in cui a commettere violenze sono le donne. Una scelta molto discutibile perché bisogna avere a cuore la soluzione di un problema – la violenza sulle donne – che è purtroppo reale e non ingaggiare duelli dialettici con le femministe utilizzando argomenti misogini come quelli del suddetto blog.

La commissione ha chiesto un parere a Davide Stasi e Fabio Nestola, tra gli animatori del blog ‘La Fionda’ – ‘l’altro versante del vero’, che vogliono dare voce – come si legge nel sito – al “movimento di opinione che da molti anni si riconosce nella critica al politicamente corretto in generale e più in particolare allo storytelling promosso in tutto il mondo, Italia compresa, dall’ideologia femminista o da quella facente capo alla ‘teoria gender”.

Per Stasi “non esiste nessuna necessità di una legge” sul tema della violenza domestica. “Tutte le proposte puntano solo alla difesa del genere femminile”, ha detto in Senato il blogger e analista sociale. Per Nestola invece vanno considerate anche “le violenze contro gli uomini” e “le accuse false, prive di fondatezza” nei confronti di chi viene accusato di violenza contro le donne. “C’è insomma – spiega – una discriminazione sessista verso gli uomini”.

Interventi che la presidente dem della Commissione sul Femminicidio, Valeria Valente, ha subito stigmatizzato: “Tra i vari soggetti istituzionali ben altrimenti titolati, con ogni probabilità su indicazione del tristemente noto senatore della Lega Simone Pillon, sono stati ascoltati anche Davide Stasi e Fabio Nestola”, accusa. “Siamo di fronte a persone che attraverso i loro blog e i loro profili social inneggiano alla violenza e all’odio contro le donne e per questo, infatti, sono stati più volte denunciati”, ricorda la senatrice dem.

A difesa dei due è intervenuto proprio il senatore Pillon. “In parlamento si ascoltano tutti gli esponenti della società civile e non solo quelli che decide il Pd. Né Stasi né tantomeno Nestola hanno mai inneggiato alla violenza domestica”, assicura il leghista membro della Commissione Giustizia e vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia.

In pratica la tesi cui Pillon si allinea nella sua difesa dei due signori auditi sarebbe questa: troppe le denunce false e strumentali, elle quali solo il 5% arriva in giudizio, quindi una donna che denuncia non ha sempre ragione e anzi lo fa per vendicarsi del marito/compagno. Quindi non c’è motivo di una legge contro la violenza domestica di genere. La tesi del blog la Fionda è presto detta: le vere vittime sono i maschi, oppressi dalla narrazione femminista. Nella difesa che Pillon fa dei due blogger manca solo il proverbio “tra moglie e marito non mettere il dito” e il quadro sarebbe completo.

Un quadro sconfortante, ci si lasci dire, che fa ritenere che tra le battaglie culturali di chi non è di sinistra vi sia come priorità quella di ridimensionare i femminicidi, quando la cronaca ce ne restituisce ormai tristemente almeno uno a settimana. Sconfortanti tali audizioni e  chi le difende. E sconcertante lasciare alla sinistra il compito di opporsi a certe forme infantili e estremiste di antifemminismo. Ricordiamo che nel dna culturale della destra c’è il valore della complementarietà tra i sessi, che implica rispetto e collaborazione. E non c’è invece quello della guerra tra i sessi. Chi vorrebbe far diventare un problema il numero di denunce di donne che accusano maschi violenti si pone proprio sullo stesso piano delle femministe più accanite, per le quali il maschio è sempre colpevole. Uno spettacolo desolante.

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