Meloni: “Basta femminicidi, basta violenze”. FdI in Parlamento con la mascherina rosso sangue

25 Nov 2020 16:01 - di Redazione

“I dati delle violenze sulle donne, figli dell’indegna ‘cultura’ della donna sottomessa, sono terribili e inaccettabili. 91 i femminicidi avvenuti in Italia solo nel 2020“. Così  Giorgia Meloni su Facebook nella Giornata contro la violenza sulle donne.

Meloni: Basta femminicidi, basta violenze

“Come ogni giorno, continuiamo a batterci contro questo comportamento criminale. E a chiedere giustizia e tutele per le vittime di queste barbarie.  Senza giustizia – scrive la leader di FdI – non sono sufficienti le giornate contro la violenza sulle donne. Basta femminicidi, basta violenze!“.

Rauti: oggi FdI con la mascherina rosso sangue

Tanti i modi per celebrare  la Giornata dedicata a una tragedia crescente, resa ancora più drammatica dall’emergenza covid. “Oggi i parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera ed al Senato hanno indossato una mascherina sanitaria con un segno rosso sangue. Colore simbolo non solo della violenza. Ma anche delle azioni di prevenzione e di contrasto”. A comunicare l’iniziativa è  Isabella Rauti, responsabile Pari opportunità e famiglie di FdI. “Un modo per ricordare tutte le vittime di violenza nel mondo. Ma anche per richiamare l’attenzione su un fenomeno che stenta a essere debellato. Come confermano tristemente le statistiche”.

Casi in crescita durante il confinamento

In Italia e in molti Paesi europei – prosegue la Rauti – ogni 3 giorni una donna viene uccisa in ragione del suo essere donna. E sono già 91 le vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno. Mentre 96 le donne uccise nel 2019. “L’iniziativa parlamentare – spiega la senatrice –  è accompagnata da una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Con la quale  intendiamo denunciare l’aumento dei casi di violenza domestica registrati durante il lockdown. Oltre all’incremento dei cosiddetti ‘reati spia’. E ai casi di ‘violenza assistita’ da parte dei minori. La pandemia che stiamo vivendo ci deve spingere a riflettere maggiormente sulle ricadute anche in termini di crisi economica, di tenuta sociale e di condizione occupazionale che stanno investendo le donne”.

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