Caos pacifista degli ex grillini (video) mentre Draghi parla: “Basta armi”. C’è anche la No Vax Cunial

22 Giu 2022 12:43 - di Leo Malaspina

“Abbassate i cartelli, liberate l’emiciclo”. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha richiamato all’ordine alcuni deputati di Alternativa che al termine delle comunicazioni del premier Mario Draghi hanno esposto in aula dei cartelli con scritto ‘Stop invio armi’. Tra i deputati richiamati dal presidente Fico anche Sara Cunial e molti ex grillini confluiti nel gruppo misto e in Alternativa. Una giornata di caos “pacifista”, quella di oggi a Montecitorio, dopo quella di caos politico di ieri al Senato…

Draghi alla Camera ribadisce l’impegno italiano sull’Ucraina

Il premier, prima della protesta, aveva di fatto riproposto il discorso fatto ieri pomeriggio al Senato. “L’Italia – ha detto Draghi – continuerà a lavorare con l’Unione europea e i nostri partner del G7 per sostenere l’Ucraina, ricercare la pace, superare questa crisi. Questo è il mandato che il governo ha ricevuto dal Parlamento, da voi – ha sottolineato – Questa è la guida per la nostra azione”.

Draghi ha sottolineato come “gran parte dei Paesi vicini alla Russia, grandi e piccoli, guardano ora all’Unione Europea per la sicurezza, per la pace, per la stabilità. Il percorso da Paese candidato a Stato membro è lungo per via delle impegnative riforme strutturali richieste. Ma il segnale europeo deve essere chiaro e coraggioso da subito. Oggi i Paesi, tra l’altro, sono in grado di portare avanti queste riforme strutturali più velocemente rispetto al passato”. Nessun accenno alla crisi e alla scissione del M5S che mette a rischio la solidità dello stesso governo.

Il tema delicatissima dell’energia

Sul capitolo energia, per il premier “l’Europa deve muoversi con rapidità e decisione per tutelare i propri cittadini dalle ricadute della crisi innescate dalla guerra. Dall’anno scorso l’Italia ha stanziato circa 30 miliardi di euro in aiuti a famiglie e imprese. Parte di questi interventi sono stati finanziati con un contributo straordinario delle grandi aziende energetiche, che hanno maturato profitti enormi grazie all’aumento dei prezzi. Con questa misura abbiamo dunque chiamato le imprese che hanno beneficiato di rincari eccezionali a compartecipare a costi che tutta la società sta sopportando. È stata una scelta dettata da un principio di solidarietà e di responsabilità”. Infine la ‘guerra del grano’: “Il conflitto in atto rischia di creare una crisi umanitaria di dimensioni straordinarie. Le forniture di grano sono a rischio nei Paesi più poveri del mondo”.

 

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