Armi all’Ucraina, la pantomima in maggioranza prosegue. Ma una fonte rivela: “Conte vuole accordarsi”

17 Giu 2022 20:34 - di Gigliola Bardi
armi ucraina

Ancora stallo nella maggioranza sulla questione della armi all’Ucraina, resa più spinosa dall’acuirsi della faida interna al M5S, dove l’argomento, insieme al tema del doppio mandato, resta al centro dell’escalation di toni tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Fonti della coalizione di governo hanno smentito le voci secondo cui alcuni senatori contiani starebbero preparando una proposta per lo stop dell’invio di armi. «Non ci sarà un testo separato» rispetto alla risoluzione per le comunicazioni di Mario Draghi in vista del Consiglio Ue, hanno assicurato, nel giorno in cui Di Maio è tornato a dire che «una parte di M5s vuole inserire nella risoluzione frasi e parole che disallineano l’Italia dalla Nato e dall’Ue».

Sulle armi all’Ucraina maggioranza e governo rinviano ancora

Oggi sulla risoluzione c’è stata una nuova riunione maggioranza-governo, durante la quale sono stati affrontati tutti i punti all’Odg: allargamento Ue e in particolare avvio del percorso di adesione dell’Ucraina; riforma del patto di stabilità; strumenti fiscali comuni; energia e riforma dei trattati. Un punto però è rimasto fuori: le armi. Se ne riparlerà lunedì, quando ormai le comunicazioni di Draghi saranno imminenti: sono fissate per martedì al Senato e mercoledì alla Camera.

L’impressione che «Conte voglia l’accordo» sulle armi all’Ucraina

«Faremo il punto lunedì. Continueremo il confronto nel fine settimana. Qualcuno certamente tenterà forzature, ma la mia impressione è che Conte voglia trovare un accordo. Ci sono le condizioni per una mediazione virtuosa, mettiamola così», ha spiegato all’Adnkronos un esponente della maggioranza che oggi ha partecipato alla riunione con il governo, aggiungendo che sul resto «per il momento stiamo procedendo in modo uniforme, speriamo di proseguire così».

La delegazione del Parlamento ucraino a Roma

E mentre ancora nella maggioranza si cerca l’accordo, da parte ucraina arrivano informazioni che puntellano l’impressione che tutto questo agitarsi intorno alla questione delle armi si riduca a una mera pantomima a uso politico interno. «Abbiamo chiesto artiglieria a lungo raggio, armi anti carro, lancia razzi multipli e difesa anti aerea per bloccare l’avanzata russa. L’Italia ci ha promesso sostegni, ma non posso rivelare cosa», ha detto all’Adnkronos, Oleksandr Kornienko, primo vicepresidente della Verkhovna Rada d’Ucraina, il parlamento ucraino, alla guida della delegazione di Kiev in visita a Roma.

Sugli aiuti militari «l’Italia ci ha promesso sostegno»

«Siamo molto grati per la posizione di Draghi che ieri durante l’incontro a Kiev ha confermato che deve essere l’Ucraina a decidere in che ruolo vuole negoziare», ha aggiunto Kornienko, che con la delegazione ha incontrato, tra gli altri, i presidenti delle Camere Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, alcuni esponenti del Pd, vari rappresentanti del ministero degli Esteri e il vice ministro della Difesa Stefania Pucciarelli della Lega, con la quale si è parlato di «aiuti militari anche alla luce della strategia russa in questa “guerra totale”».

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