Zelensky apre alla pace rinunciando alla Crimea. E dagli Usa, intanto, altri massici aiuti militari
Zelensky apre uno spiraglio alla pace e al dialogo rinunciando alla Crimea. La priorità di Kiev è finire la guerra e far ritirare i russi almeno alla situazione precedente all’invasione del 24 febbraio. «Sono stato eletto dal popolo ucraino presidente dell’Ucraina, non presidente di una mini Ucraina», ha precisato il presidente ucraino parlando a un evento in video conferenza organizzato da Londra, lasciando intendere che non farà concessioni territoriali a Mosca. A spiegarlo è Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina. Secondo il quale lo status della Crimea occupata e delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk potrebbe essere discusso direttamente dai presidenti Zelensky e Putin.
Zelensky: «La priorità è la fine della guerra»
«Oggi l’obiettivo prioritario è finire la guerra e far ritirare le truppe russe almeno ai confini del 23 febbraio. Cadlr (Luhansk e Donetsk, ndr) e Crimea sono due questioni impegnative. Che devono essere discusse dai due presidenti. Il presidente dell’Ucraina è pronto a farlo», ha detto dunque Yermak in un’intervista all’emittente Rbc-Ukraine, rilanciata da Ukrinform.
Al lavoro su canali diplomatici per evacuare la Azovstal
Insomma, ok ai negoziati. Ma Mosca ritiri le truppe. Questo il messaggio che arriva forte e chiaro da Kiev, mentre si lavora all’apertura di canali diplomatici per riuscire a salvare i militari ancora intrappolati nella Azovstal. Mentre sulla capitale incombe il rischio di massicci bombardamenti in vista del 9 maggio. E con il coprifuoco annunciato nello stesso giorno nella provincia di Odessa. Una data enigmatica, quella del giorno in cui Mosca festeggia la vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale, che continua a tornare insistentemente in annunci, smentite, appelli…
Dagli Usa pacchetto da 150 milioni di dollari in aiuti militari a Zelensky
Zelensky apre per la prima vera volta alla pace con i russi, mentre anche per l’evacuazione della Azovstal e di Mariupol, punta tutto sui canali diplomatici. Parallelamente, il presidente americano Joe Biden annuncia un ulteriore pacchetto da 150 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina, comprensivo di “munizioni di artiglieria, radar e altre apparecchiature aggiuntive” per la sicurezza del Paese. Come spiega la Cnn riportando le dichiarazioni di un funzionario della Casa Bianca, nell’ultimo pacchetto sono inclusi 25.000 colpi di artiglieria da 155 mm. Radar di contro-artiglieria. Apparecchiature di disturbo. Equipaggiamento da campo e pezzi di ricambio.
Biden: «Supporto a lungo termine a Kiev»
Gli Stati Uniti hanno chiarito che intendono fornire supporto a lungo termine all’Ucraina e hanno già stanziato alla nazione miliardi di dollari in assistenza militare e umanitaria. Non a caso, il pacchetto proposto la scorsa settimana è stato più del doppio dell’infusione da 13,6 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitari che il Congresso ha approvato il mese scorso.