Sindaci, Salvini fa la vittima: «I passi indietro li fa la Lega e altri dicono di voler correre da soli»

2 Mag 2022 15:40 - di Michele Pezza
Salvini

«Imbucato» proprio no. All’indomani della Conferenza programmatica celebrata da Fratelli d’Italia nella “sua” Milano, Matteo Salvini indossa i panni dell’offeso. L’invito a parteciparvi non è arrivato né a lui né a Silvio Berlusconi ma solo perché si trattava di una “tre giorni” finalizzata ad obiettivi programmatici e quindi tarata su misura per FdI. Da qui l’«imbucato» sibilato da qualcuno dopo che si era sparsa la notizia di una possibile incursione alla kermesse del partito di Giorgia Meloni. Non il è solo strascico polemico lasciato cadere dalla conferenza milanese. Salvini è offeso soprattutto per la corsa in solitaria alle elezioni del 2023 ventilata come possibile dalla «amica Giorgia».

Salvini polemico con la Meloni

Non stupisce perciò se all’indomani della manifestazione di FdI i suoi toni risultino ancora velati dall’impuntatura dei giorni precedenti. Soprattutto se l’argomento cade sulle imminenti elezioni amministrative. A tenere banco è la Sicilia. A giugno, infatti, si voterà per il comune di Palermo, ma in autunno toccherà alla Regione. Per Fratelli d’Italia la trattativa è unica mentre gli alleati pensano allo spezzatino, così da incassare subito il candidato sindaco e domani, chissà, quello a governatore. Ruolo attualmente ricoperto da Nello Musumeci, leader di Diventerà bellissima  ma da tempo in avvicinamento alla Meloni.

Il nodo-Sicilia

Ad opporsi alla sua ricandidatura è Gianfranco Micciché, viceré berlusconiano nell’isola e gran tessitore di accordi centristi. «Su Musumeci – dice Salvini -, i tre quarti della coalizione dicono no. Evidentemente c’è un problema: io dico che saremo compatti, io cerco l’unità. Ma qualcun altro, un giorno sì e un giorno no, dice “potremo andare da soli». Ogni riferimento alla Meloni è puramente voluto. Come pure è alla leader della destra che allude quando sottolinea le rinunce del suo partito nei vari Comuni alle elezioni. «La Lega è l’unica che sta facendo passi indietro sostanzialmente. Ma non possiamo essere sempre noi a fare passi indietro per l’unità del centrodestra», si sfoga Salvini. «Soprattutto – conclude – quando poi qualcuno dice che magari va al governo da solo».

 

 

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