Meloni: «Non faccio gli interessi di FdI». Agli alleati: «Il proporzionale ammazzerebbe l’Italia»

5 Mag 2022 18:44 - di Elsa Corsini

”Se c’è una cosa chiara, è che io non faccio gli interessi di Fdi. Altrimenti sarebbe stato facile per me e tutti noi andare al governo. Per avere maggiore agibilità di quella che ha un partito all’opposizione”. Giorgia Meloni, reduce dal successo milanese dell’assemblea programmatica, torna sul rapporto con gli alleati di centrodestra. “Rimango convinta del fatto che non puoi pensare di cambiare le cose facendo alleanze con i tuoi avversari. Abbiamo avuto una lettura diversa”. Nessun dramma, però. “Non dico – spiega la leader di FdI – che per questo gli altri abbiano fatto gli interessi di partito. Così come pretendo che non lo si dica di me…”. Parole rivolte indirettamente a Matteo Salvini.

Meloni: non faccio gli interessi di FdI

”Sono sempre in pace con i miei alleati”, ha detto ancora a margine della Milano Beauty Week. “Credo molto nella necessità che l’alleanza sia solida”. Da qui il giudizio negativo sul caso Sicilia. Nello Musumeci non si tocca. Fratelli d’Italia non transige sulla riconferma del governatore uscente. E lo pone come paletto imprescindibile agli alleati. Da Como per lanciare la candidatura del sindaco Giordano Molteni la Meloni lo dice apertamente. ”Sono fiduciosa su Musumeci. Perché ritengo che sia stato un ottimo governatore della Sicilia. E davvero non vedo la ragione per la quale un governatore uscente, che ha lavorato bene e nei sondaggi è dato in testa rispetto a tutte le altre ipotesi, non debba essere ricandidato. Se non perché, boh, per nervosismi locali o magari per ripicche a livello nazionale. Mi sembrerebbe una scelta davvero sbagliata”.

“Incomprensibile non ricandidare Musumeci”

Lo stesso si può dire per la Regione Lombardia. ”Noi pensiamo che Fontana stia facendo un ottimo lavoro in condizioni di difficoltà. E, come sapete”, dice la Meloni ai cronisti, “Fdi gli ha dato una grande mano. Siamo sempre leali con i nostri alleati e i nostri cittadini”. Se salta Musumeci, salta anche il sostegno a Fontana? “Raramente pongo le questioni così, parto dal presupposto che Musumeci non salti…”.  Tra gli esempi di distanza con gli alleati il tema della pace fiscale. “Era una grande occasione per una battaglia comune del centrodestra. Che abbiamo sempre condotto tutti insieme. Mi dispiace che non si sia votato insieme e non conosco la ragione”.

Il proporzionale ammazzerebbe l’Italia

Poi una battuta sulla riforma del sistema elettorale e sulla tenuta del governo Draghi. “Fratelli d’Italia resta contrario al proporzionale e non per interesse. Perché se vediamo le proiezioni nostre, eleggerebbe più parlamentari con il proporzionale. Ma io non eleggo tre parlamentari in più ammazzando l’Italia. Chi vota il proporzionale sa che farlo è un tentativo di consegnare definitivamente questa nazione all’ingovernabilità”. Infine, da Milano, una nuova stoccata al premier Draghi. ”Mi pare che Draghi sia più sensibile alle sirene del Pd”. Per non parlare di Giuseppe Conte. “Fa un po’ sorridere la posizione di Conte. Che ieri ha votato un mandato pieno al governo sul tema delle armi. E oggi chiede che Draghi venga a riferire”.

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