Legge elettorale, Letta si converte all’inciucio proporzionale: «Il Rosatellum è da cambiare»

31 Mag 2022 20:58 - di Valerio Falerni
Letta

Enrico Letta torna sulla legge elettorale. Dopo tante promesse sull’intangibilità del sistema maggioritario, comunque tenuto in vita dall’attuale Rosatellum, il leader dem ha cambiato idea. la legge che c’è ora non gli va bene più. Anzi, «è la peggiore che si sia avuta nella seconda Repubblica», ha detto dagli studi di Porta a Porta dov’era ospite di Bruno Vespa. Cose che capitano, specie quando i sondaggi sono concordi nell’assegnare la vittoria al centrodestra. E probabilmente non basterà neppure il terrorismo preventivo di Goldman Sachs con il centrodestra al governo l’Italia rischia di perdere le risorse del Pnrr») a far cambiare l’idea agli elettori. Non resta, dunque, che cambiare le regole del gioco a gioco già iniziato.

Così Letta a Porta a Porta 

L’annuncio di Letta prelude esattamente a questo. «L’idea di aggiustare questa legge elettorale mi pare positiva – ha fatto sapere -. Non voglio mettere il carro davanti ai buoi, dico solo sediamoci attorno a tavolo, proviamoci, facciamola questa legge elettorale». È anche vero che Letta deve dare conto ad una larga quota di parlamentari del suo partito che non fanno mistero di voler tornare al proporzionale per sottrarsi all’abbraccio (mortale) con il M5S. In questo senso, il segretario del Pd un po’ li segue e un po’ cerca di anticiparli per non farsi spiazzare.

Per governare senza vincere le elezioni

Ma è altrettanto vero che neppure un ritorno al sistema vigente al tempo della prima Repubblica gli garantire la permanenza nella stanza dei bottoni. Certo, trovare l’intesa dopo il voto è per il Pd molto più agevole che farla sulla scorta di un chiaro mandato popolare. Del resto non è un caso se quel partito governa quasi ininterrottamente da un decennio senza aver mai vinto le elezioni. Un’anomalia che il maggioritario rende molto più evidente del proporzionale. La conversione dell’ultima ora di Letta a questo sistema elettorale è la conferma che la sinistra vuole continuare a comandare alla faccia del popolo.

 

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