Il retroscena: Conte irrita i ministri. Palazzo Chigi lo ignora: «Da lui solo attacchi elettorali»

14 Mag 2022 10:42 - di Federica Parbuoni
conte governo

I continui attacchi di Giuseppe Conte a Mario Draghi entrano nei lavori del forum “Verso Sud”, in corso a Sorrento. Il tema, secondo i retroscena, è infatti oggetto di conversazioni che, per quanto tenute sottovoce, fanno trapelare «sorpresa e anche fastidio» dalle file del governo. Al centro delle conversazioni c’è, soprattutto, l’ultima bordata del leader M5S al premier, quella scagliata l’altra sera dallo studio di Piazzapulita, dove Conte ha rimarcato che il governo Draghi sulla guerra «non ha mandato politico». E, quindi, è stato il ragionamento, per l’invio di ulteriori armi in Ucraina è giusto chiedere un nuovo voto in Parlamento.

L’insofferenza di Palazzo Chigi: «Attacchi elettorali»

A ricostruire le fibrillazioni che percorrono Villa Zagara, sede della convention sul Sud, è in particolare il Corriere della Sera, in un articolo firmato da Monica Guerzoni. La linea che emerge dall’«entourage del presidente» è quella adottata finora: ignorarlo. Certo, nulla sfugge, neanche il rischio che Conte si bruci rimanendo isolato, ma, si legge nel retroscena, «si sta bene attenti a non dar voce all’insofferenza verso “attacchi dal sapore elettorale” che arrivano, e questo certo dispiace, da un ex presidente del Consiglio».

Le reazioni nel governo alle bordate di Conte a Draghi

Tra i ministri, invece, qualcuno commenta coperto dall’anonimato, ironizzando con un «boom!» sulle parole di Conte sul fatto che è «il leader che lavora di più per rafforzare Draghi», qualcuno ripete apertamente quanto già detto in questi giorni. «Tanto più Draghi è apprezzato a livello internazionale, tanto più il governo è tranquillo e lavora bene», è stato il commento di Renato Brunetta. Ugualmente il segretario Pd Enrico Letta, che ha fatto riferimento al Draghi di Washington dicendo che l’Italia ha «preso per mano l’Europa intera».

Giorgetti: «Non si può sottovalutare»

E poi c’è Giancarlo Giorgetti, che alla domanda se si fidi o meno di Conte, che gli è stata rivolta dai giornalisti a Sorrento, ha risposto: «Io ho fatto il sottosegretario alla Presidenza di Conte, quindi lo conosco bene. Conosco tanti pregi, anche qualche difetto». «Oggi, in questo momento – ha aggiunto l’esponente leghista – rappresenta il partito più numeroso in Parlamento e questo non si può evidentemente sottovalutare».

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