Alpini, viene fuori la verità: solo 3 denunce, a distanza di giorni, su 500 “testimonianze”

16 Mag 2022 8:09 - di Lucio Meo

Anche uno dei giornali che fin dall’inizio ha cavalcato l’onda dell’indignazione popolare per i presunti abusi sulle donne da parte degli alpini, nel raduno di Rimini, è costretto ad ammettere che finora c’è solo una denuncia formale agli atti, a fronte delle “centinaia” di testimonianze rilasciate ai giornali e alle tv. Al massimo, nei prossimi giorni, si arriverà a tre. “Sarebbero altre due ragazze pronte a denunciare nelle prossime ore le molestie subite alla 93ª adunata degli Alpini a Rimini”, scrive La Stampa di Torino.

Alpini, le molestie raccontate e le poche denunce

Dopo i primi giorni di stupore, un po’ tutti, oggi, si iniziano a chiedere come mai nessuna, o quasi nessuna, abbia deciso di andare a raccontare quanto subito ai carabinieri, che probabilmente si sarebbero stupiti di dover raccogliere denunce su fischiate alle spalle o complimenti volgari. Non molla, però, l’associazione transfemminista Non Una Di Meno – le cui attiviste sono state definite dal sindaco di Trieste Dipiazza “gentaglia” – che parla di  “discorso sistemico: stiamo subendo stigmatizzazione e intimidazioni per il lavoro di emersione e di supporto alle vittime” mentre il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, annuncia di aver  ricevuto in copia stampata le 500 testimonianze degli abusi sessuali subiti dalle donne. “Leggerò i documenti. E non per dovere istituzionale ma perché proprio ho detto che voglio ascoltare quelle voci e quelle segnalazioni anche se non dovessero diventare denuncia penale”, scrive La Stampa.

Ecco, ci si indigna a prescindere, anche se al momento, di quelle “500 testimonianze”, solo una è finita in Procura.

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