A caccia di avanguardisti immaginari a Torre Spaccata: il filone delle piste nere offre nuove “perle”
Dopo che Report ha riesumato le piste nere, accostando il nome di Stefano Delle Chiaie ad Avanguardia nazionale, altri cronisti hanno pensato bene di andare a caccia dello “scoop antifascista”. E oggi è stato il turno di tal Andrea Palladino che su RomaToday ci ha informato del fatto che quelli di Avanguardia hanno utilizzato una sede a Torre Spaccata di proprietà del Campidoglio . Tutto ciò a partire dagli anni Novanta. E che in quel “covo” hanno fatto fino al 2018 alcuni convegni (attività pericolosissima, in effetti).
Ad ogni modo il Comune ringrazia per la segnalazione e si darà da fare per sgomberare la strada dai pericolosi figuri che ogni due mesi vanno a ritirare la posta e che, stando anche ai racconti dei residenti, non hanno mai dato fastidio a nessuno.
L’articolo è stato commentato da Adalberto Baldoni, giornalista di destra e scrittore, sulla sua pagina Fb: “Volete sapere qual è – scrive Baldoni – il titolo dell’ articolo? Eccolo: ” Il quartiere generale di Stefano Delle Chiaie dal 1991 opera a Torre Spaccata. In un locale commerciale di proprietà del Comune“. Sommario: ” All’ inizio degli anni ‘ 90 era la sede della Lega Nazional popolare. Ancora oggi, dopo la morte del fondatore di Avanguardia, i militanti hanno la disponibilità di quei locali “. Dopo l’ uscita del “servizio”, l’ attuale assessore al Patrimonio Tobia Zevi, ha detto testualmente : “Grazie RomaToday per avere riaperto un caso così eclatante ( sic! ) di inefficienza. Ci riprenderemo quel locale occupato, su cui l’amministrazione negli anni ha sempre finto così non vedere. Non c’é spazio a Roma per i neofascisti”. Responsabilità anche delle giunte precedenti, allora. La Raggi, e prima Marino hanno finto di non vedere? Collusi con i neofascisti?”.
Virginia Raggi, com’è noto, era troppo occupata con lo sgombero di CasaPound dalla sede di Via Napoleone III, su cui ha investito per dare spessore alla sua immagine di sindaca antifascista. Interessante vedere a questo punto quanti sono i centri sociali a Roma secondo la mappa del ministero degli Interni.
“Sono La Lombardia e il Lazio – scrive Adnkronos – le regioni italiane in cui è in attività il maggior numero di centri sociali autogestiti: rispettivamente 33 e 28 strutture, per la maggior parte situate nei capoluoghi. A Milano ci sono 24 centri sociali, a Roma 27. A seguire, si evince dalla mappa fornita dal Viminale, la Campania con 15 centri sociali (di cui 7 a Napoli), l’Emilia Romagna con 14 (5 a Bologna), il Piemonte con 13 (11 a Torino), la Toscana con 12 (7 a Firenze), le Marche con 11 (6 dei quali ad Ancona) e il Veneto con 10 (4 a Venezia). Molise e Sardegna sono le uniche due regioni italiane in cui non figurano centri sociali in attività”. Chissà se sono anche questi casi meritevoli di attenzione da parte della giunta Gualtieri…