Verona, Meloni: “Confido che anche FI appoggi Sboarina, è un esempio di visione e concretezza” (video)

11 Apr 2022 14:17 - di Luciana Delli Colli
meloni verona

«Spero che alla fine che quelli i colleghi di Forza Italia si uniranno» sul nome di Federico Sboarina, perché «sarebbe paradossale che il centrodestra non fosse unito». Giorgia Meloni lo ha detto a Verona, dove è andata a sostenere il sindaco uscente e candidato, spiegando di essere «ottimista» sia sulla possibilità che anche gli azzurri lo appoggino, sia «soprattutto, sull’esito di questa campagna elettorale». Il perché sta tutto nei risultati conseguiti da Sboarina nel corso del suo primo mandato. Meloni ne ha elencato alcuni ricomprendendoli nella cornice della «visione» che l’amministrazione Sboarina ha saputo mettere in campo per la città, partendo dalle sue vocazioni specifiche.

Meloni: «Da Sboarina visione e concretezza»

La leader di FdI ha parlato della vocazione fieristica, che la giunta di centrodestra ha valorizzato con le risorse per riqualificare la Fiera, «la prima a riaprire dopo il Covid»; ha ricordato la vocazione culturale, sostenuta dal centrodestra ripianando le finanze della Fondazione Arena di Verona, «che stava per fallire con il rischio di un’umiliazione che avrebbe coinvolto tutta l’Italia», e facendo dell’Arena una «pioniera» della riapertura degli spettacoli con il pubblico; la vocazione storica, che la giunta Sboarina ha tutelato con il restauro di Porta Nuova «a costo zero per il Comune»; la vocazione turistica, per la quale ora la città può contare su un nuovo terminal partenze che farà raggiungere all’aeroporto i 5 milioni di passeggeri l’anno.

La differenza tra «scelte giuste e scelte facili»

E poi, ancora, ci sono stati il bando periferie, la riqualificazione della zona universitaria, la “variante Sboarina”, il tutto «fatto in epoca Covid, senza togliere un euro ai servizi sociali. Cioè – ha sottolineato la leader di FdI – senza sacrificare chi era più in difficoltà allo sviluppo della città». «Sboarina, FdI, il centrodestra hanno dimostrato che le due cose si possono fare insieme», ha detto ancora Meloni, ricordando l’impegno del partito in difesa di «tutte le realtà abbandonate dalla politica: i mondi produttivi, gli artigiani, le partite Iva, i ristoratori, le palestre». Alle quali ora FdI punta ad aprire le proprie liste «per dare voce e rappresentanza a chi non ha avuto risposte da una politica abituata a fare sempre la cosa più facile, non la più giusta».

L’esempio della ventilazione meccanica controllata

Meloni è tornata quindi sullo scenario nazionale per chiarire cosa significhi fare la cosa facile, piuttosto che la cosa giusta. La scelta facile è scrivere un decreto di chiusura, ha spiegato Meloni. Mentre l’esempio di una scelta giusta lo hanno offerto i risultati della ricerca condotta sulla ventilazione meccanica controllata, che il partito di Meloni ha chiesto per più di anno e che la Regione Marche, governata da un uomo di FdI, ha adottato in via sperimentale. «Il rischio di contagio – ha spiegato la leader del partito – si abbatte dell’82,5%. Un dispositivo di ottimo livello costa meno di mille euro, significa che con i soldi dei banchi a rotelle li avremmo potuti installare in tutte le scuole». E questo, ha proseguito, avrebbe significato poter evitare la Dad e, seguendo l’esempio anche negli uffici pubblici e nelle attività commerciali, evitare anche lo smart working, le chiusure, l’obbligo del Green Pass.

Meloni: «Verona dimostra che il centrodestra fa le cose giuste»

«Ecco ci sono scelte facili e scelte giuste. E l’amministrazione di centrodestra di FdI a Verona ha dimostrato di sapere fare le cose giuste», ha concluso Meloni, dicendosi quindi fiera dei risultati raggiunti a Verona e «ottimista» sull’esito del voto.

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