Sala mani di forbice: a Milano taglia anche sulla Sicurezza. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti

19 Apr 2022 12:17 - di Giovanni Pasero
Sala, bilancio, tagli

Il sindaco di Milano, Sala? Chiamatelo Beppe, mani di forbice. Sui bilanci del Comune, emergono dettagli allarmanti. Soprattutto in settori dove gli interventi dovrebbero essere più robusti.

Ne dà anticipazione Gianni Barbaceto, sul Fatto quotidiano, riportando numeri che fanno spavento. Il Comune di Milano ha infatti annunciato che per far fronte alla voragine dei suoi conti, nel bilancio previsionale 2022 – voragine già denunciata da Fratelli d’Italia a Palazzo Marino – congelerà 200 milioni. In particolare, andrà a tagliare 49,7 milioni a welfare e salute; 20 milioni a scuole ed educazione; 16 alla cultura. E poi 24 milioni al settore demanio. E anche 15 milioni alla sicurezza.

Proprio quest’ultimo comparto è quello che avrebbe bisogno invece di un intervento robusto. Un intervento sollecitato anche dall’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato. Citando i dati della Questura di Milano, l’esponente di FdI ha ricordato che «nel 2021, gli stranieri arrestati sono stati il 60 per cento del totale. È evidente, quindi, che il numero altissimo di “clandestini” a Milano crei seri problemi alla città». Inoltre, «secondo i dati forniti, nel 2021 i “Daspo urbani” emessi sono stati 250. Un dato ragguardevole, al quale purtroppo va aggiunto «che, nel 2021, mediamente si sono registrati circa dieci arresti al giorno. I reati predatori purtroppo sono sempre molto numerosi nella nostra metropoli e troppi delinquenti, poco dopo il fermo, vengono rilasciati quasi immediatamente».

Spunta il buco di bilancio di Milano: ma Sala non era un grande manager?

E con i tagli alla sicurezza la situazione non potrà che peggiorare. Nei prossimi giorni, Sala andrà a Roma a incontrare il ministro dell ‘Economia Daniele Franco, dopo aver polemizzato con il governo Draghi, che non ha previsto ristori anche per il 2022.
Ma da dove viene la “voragine” dei conti di Milano? Il Fatto ricostruisce la cronistoria della vicenda. Appena un anno fa, nell’aprile 2021, in piena campagna elettorale per il rinnovo, il bilancio consuntivo 2020 (piena pandemia) chiudeva con un avanzo lordo di 548,25 milioni di euro, netto di 189,37 milioni. «L’allora assessore al Bilancio, Roberto Tasca – scrive Barbaceto – nel luglio 2021 annunciava una variazione di bilancio che “consegna uno stato dei conti in salute e la possibilità, attraverso alcune scelte operate dalla giunta, di accompagnare la ripartenza economica e sociale della nostra città in modo concreto e solido”. Poi, dopo le elezioni e la riconferma di Sala, Tasca è uscito misteriosamente di scena, sostituito dal giovane Emmanuel Conte (figlio dell’ex ministro socialista salernitano Carmelo Conte)». Con le elezioni vinte, è uscito fuori il buco di bilancio di Milano: gli strani conti di Sala, mani di forbice.

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