Morto il cardinale Barragan: amico personale di Papa Wojtyla, svelò i segreti della sua morte in Vaticano

20 Apr 2022 13:35 - di Lucio Meo

Tutto è stato un regalo al punto che non ho più niente di cui vantarmi“, aveva detto qualche anno fa il cardinale messicano Javier Lozano Barragan, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, morto ieri in Messico a 89 anni.

Collaboratore e amico di Papa Wojtyla, Barragan era nato il 26 gennaio 1933 a Toluca, in Messico, ed aveva conseguito la Laurea e il Dottorato in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana, a Roma.

Nel corso dei conclave che poi portarono all’elezione di Bergoglio era stato indicato tra i “papabili” insieme con altri nomi.

Dal 1977 al 1979 era stato Direttore dell’Istituto Teologico Pastorale del Celam. Il 5 giugno 1979 Giovanni Paolo II lo aveva eletto alla Chiesa titolare di Tinisa di Numidia e nominato Ausiliare di Città del Messico.  Già Vescovo di Zacatecas dal 1985 al 1997, quando è stato chiamato a Roma come presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari con il titolo personale di Arcivescovo, Giovanni Paolo II lo aveva creato cardinale nel concistoro del 2003. Con la sua morte il Collegio Cardinalizio è ora composto da 210 cardinali, di cui 117 elettori e 93 non elettori.

Il Cardinale Barragan e i 40 anni di episcopato

Proprio pochi anni fa – come informa Vaticano News – nell’agosto del 2019, il cardinale Lozano Barragán aveva festeggiato in Messico i suoi 40 anni di ministero episcopale, in compagnia di amici e familiari. Aveva presieduto una Messa nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe della diocesi di Zamora, nello stato di Michoacán, da cui proveniva. Riflettendo sugli anni trascorsi e sulle tappe che li avevano contraddistinti, aveva riassunto tutto, alla fine del suo discorso, con la parola “regalo”. “Tutto è stato un regalo – aveva dichiarato – al punto che non ho più niente di cui vantarmi. E ora lo do via. Sono 9 anni che cerco di dare via tutto ciò che il Signore mi ha dato prima. Lui me lo ha dato, e ora devo regalarlo, scrivendo, condividendo le esperienze costruite sulle fondamenta di ciò che è stata ed è la mia amata diocesi di origine, la diocesi di Zamora”.

La lotta contro l’eutanasia al fianco di Papa Giovanni Paolo II

Qualche anno fa il Cardinale Javier Lozano Barragán si era espresso sull’accanimento terapeutico e sull’eutanasia commentando la morte di Papa Wojtyla. “No all’accanimento terapeutico, sempre che si definisca quali sono le cure sproporzionate. No netto all’eutanasia… Se vuol dire rinunciare all’accanimento terapeutico in quanto tale, non ho obiezioni morali. Ma nella pratica bisogna prendere in considerazione tante condizioni. Non dev’essere un pretesto per l’eutanasia, si deve poter cambiare decisione nel corso della vita, ci dev’essere un fiduciario superpartes (come un notaio per esempio). Wojtyla forse, attaccato a una macchina, sarebbe sopravvissuto oltre il 2 aprile. Ma ai medici disse: ‘Al Gemelli mi possono fare cure per guarire? No? Allora, grazie ma io resto nel mio appartamento'”.

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