L’ex Sisde Mori: «L’espulsione dei diplomatici russi scontata ma il numero è notevole»

6 Apr 2022 15:30 - di Mia Fenice
Mori

«Una decisione scontata perché fa parte del complesso delle predisposizioni contro l’attuale regime russo. È un classico delle diplomazie, non è un’azione particolarmente provocatoria. Si fa normalmente, qualche volta anche sottobanco, senza che lo sappia nessuno. Stavolta, però, è significativo il numero dei diplomatici russi espulsi, che è veramente notevole». Così all’AdnKronos l’ex direttore del Sisde, Mario Mori, commenta la decisione del governo italiano di espellere trenta diplomatici in servizio presso l’Ambasciata russa in Italia in quanto persone non grate.

Mori: «L’espulsione provocherà da parte della Russia un analogo provvedimento»

«L’espulsione dei diplomatici russi – osserva Mori – è frutto di un accordo fra gli “alleati”, intereuropeo se non addirittura concordato con gli Stati Uniti. Fa parte, dunque, delle misure contro la Russia. Ma significa poco. Si tolgono dei funzionari che nel tempo verranno rilevati da altri probabilmente con le stesse funzioni, e l’espulsione provocherà da parte della Russia un analogo provvedimento che, tutto sommato, può essere più significativo rispetto al danno che produciamo noi, perché probabilmente, se da parte russa si agirà su un numero equivalente, trenta funzionari diplomatici dell’ambasciata italiana a Mosca non so, addirittura, se ce l’abbiamo. Ma sono danni ben calcolati».

Mori: «La reazione sarà solo di quel tipo»

«È tradizione della diplomazia: all’espulsione di qualche funzionario col passaporto diplomatico corrisponde, da parte dell’altro Paese, che non l’accetta mai qualunque sia la realtà, un analogo provvedimento – sottolinea Mori – credo, dunque, che la reazione da parte della Russia sarà questa. Che poi questo episodio possa contribuire a sommare la serie di fatti negativi stimati dalla Russia e perpetrati dalla nazione italiana, questo è un altro aspetto, ma dal punto di vista specifico la reazione sarà solo di quel tipo».

Sul ruolo dei funzionari delle ambasciate

«I funzionari delle ambasciate, in genere, sono perlomeno degli informatori del proprio Paese nel Paese ospite – osserva Mori – probabilmente fra questi trenta ce ne saranno alcuni veramente e specificatamente dediti allo spionaggio, in particolare quella componente, che ci sarà, di appartenenti al servizio militare russo, il Gru. Poi ce ne saranno altri che saranno meno coinvolti, ma è una valutazione di larga scala, quindi prende un po’ tutti».

Sul tipo di attività spionistica

Quanto, infine, al tipo di attività spionistica che i diplomatici russi espulsi possono aver svolto in Italia, Mori chiosa: «Facevano tutte le attività spionistiche proprie di una nazione come la Russia, che è sempre molto attiva in questo settore, quindi direi non particolarmente versati magari al problema attuale, ma in genere allo spionaggio di tutte quelle attività ritenute importanti dalla Russia e che si svolgono in Italia, quali attività economiche, industriali, anche militari».

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