L’estate “russa” di Draghi: condizionatori col limite dei 27 gradi e multe a chi rinfresca troppo

20 Apr 2022 8:14 - di Lucio Meo

L’operazione “estate russa” di Mario Draghi sta per scattare, a maggio, con l’obiettivo di contenere i consumi di gas e di metano: due gradi in più per i condizionatori negli uffici pubblici, da 27 con una tolleranza fino a 25, per i mesi estivi, non meno di 19 gradi di riscaldamento per la stagione invernale. Con multe pesanti, ancora da definire nell’entità, per chi non vigilasse al rispetto delle regole.

Il questito, “pace o condizionatori”, posto dal premier qualche giorno fa, arriva al dunque anche nelle decisioni del governo che cerca di contenere i consumi del gas per provare a sganciarsi dal “ricatto” di Putin e poter manovrare sulle sanzioni, e sull’eventuale blocco delle forniture. Da maggio, quindi, partirà l’operazione-termostato, grazie a un emendamento al decreto Bollette che prevede he in tutti gli uffici pubblici – tranne ospedali e case di cura – i condizionatori abbiano un limite nella capacità di “rinfrescare”.

Condizionatori o pace? Draghi adotta la linea dura

L’obiettivo del governo Draghi è ridurre i consumi di metano per 4 miliardi di metri cubi l’anno per garantire risparmi sul gas di circa il 7-8%. Le norme valgono fino al 31 marzo del 2023 e per i mesi più freddi prevedono che la media ponderata della temperatura negli uffici della Pubblica amministrazione non dovrà superare i 19 gradi. Finora il limite era fissato a 20 gradi.
Previsti anche in questo caso due gradi di tolleranza, perciò da novembre in poi la temperatura rilevata nei locali potrà arrivare al massimo a 21 gradi. L’Italia consuma 76 miliardi di metri cubi di gas e finora ben 29 miliardi (poco meno del 40% quindi) arrivava dalla Russia. Questo inverno rischiano di mancare fino a 15 miliardi di metri cubi di gas, senza il gas di Mosca. In questa prima fase tuttavia i nuovi limiti non interessano i privati.

Nulla di deciso sull’entità delle multe

Nulla di preciso, si sa, al momento, sulle multe per chi viola o non fa rispettare i limiti di legge nelle pubbliche amministrazioni. Oggi sono previste multe tra 500 e tremila euro per chi non rispetta in inverno il limite dei 20 gradi. E i controlli spettano agli ispettori del lavoro. “Si tratta di un modo semplice per contribuire a diminuire il fabbisogno di gas”, è il parere espresso al Messaggero da Angela Masi, la deputata Cinquestelle prima firmataria dell’emendamento (riformulato dal governo dopo una mediazione della viceministro Laura Castelli e del capogruppo M5s Davide Crippa) che introduce la stretta.

Commenti

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  • franz 20 Aprile 2022

    Orban è l’unico politico europeo che fa gli interessi del suo popolo. Prima il benessere degli italiani che se lo meritano con i politici vermiformi che si ritrovano. Se fossimo noi nelle condizioni degli ucrainici perché ribelli al potere USA nessuno ci aiuterebbe, anzi sparire mo come Nazione.