Ladri di case, l’ultimo aspirante abusivo scopre che l’inquilino è morto: prova a entrare dal tetto

22 Apr 2022 20:30 - di Martino Della Costa
ladri di case

Ladri di case, siamo alle solite. Il legittimo inquilino muore. La soffiata di qualcuno della zona arriva all’occupante abusivo di turno. E il cerchio si chiude con l’ennesimo scempio del furto di casa messo in atto, stavolta, da un 56enne polacco che, in questo caso, si è ingegnato particolarmente per accedere all’immobile da soffiare evadendo la regolare pratica di affitto e di pagamento del canone di locazione. A dare l’allarme è stato un inquilino insospettito da strani rumori che provenivano dal tetto. A denunciare la vicenda, invece, ha provveduto il Giornale che ne ha dato contro sul suo sito.

Ladri di case, l’ultimo abusivo prova a entrare dal tetto

Tutto accade nel giro di breve a Roma. E il caso esplode quando i vigili urbani arrivano all’ultimo piano del palazzo di edilizia popolare di via Ostuni, nel quartiere Casilino della capitale. Dove, una volta arrivati, gli agenti della municipale hanno trovato lo straniero intento a scavare un buco sul tetto dello stabile per introdursi all’interno di una delle case popolari. Il regolare assegnatario dell’immobile, come anticipato in apertura, è deceduto lo scorso 11 marzo. E così l’immigrato polacco, avvertito della cosa, ha subito provveduto a munirsi degli attrezzi necessari per aprirsi un varco e penetrare abusivamente nell’appartamento. Non già dalla porta, dunque, dove avrebbe potuto essere intercettato e disturbato. Ma dal tetto, da cui calarsi, pronto poi a cambiare la serratura dall’interno.

Gli inquilini lanciano l’allarme: gli agenti della municipale lo beccano mentre tenta lo scasso

Qualcosa nel suo piano, però, va storto. I vicini – che pensava di non insospettire entrando dal soffitto – hanno avvertito il frastuono provocato dallo scasso e hanno lanciato l’allarme. Così, come è intuibile, una volta scalata le rampe di scale e arrivati sul tetto dello stabile, i caschi bianchi hanno trovato l’uomo in possesso di «arnesi da scasso, smerigliatrice e dieci metri di cavo elettrico». Oggetti di cui è davvero difficile giustificare il possesso, se non ammettendo quello che l’aspirante ladro di case ha poi ammesso. E cioè che aveva scelto di introdursi dal terrazzo per «non provocare sospetti nei vicini».

Ladri di case, il sospetto di un racket che gestisce le occupazioni

L’epilogo è quello di rito: gli agenti del V gruppo Casilino hanno denunciato in stato di libertà il 56enne polacco e sequestrato il materiale da scasso, in genere utilizzato dai malviventi per i furti nei negozi o nelle gioiellerie (come spiega al quotidiano diretto da Minzolini il segretario aggiunto del Sulpl, Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale di Roma, Marco Milani). Resta il sospetto, più volte adombrato dal quotidiano milanese sulla vexata quaestio dei ladri di case, di una rete estesa che, tra informatori, sentinelle e spie, alimenta un racket che gestisce le occupazioni. Una piaga sociale sempre più incistata, che ormai ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza, non solo abitativa. Ma anche legata alla sicurezza dei residenti. Oltre che alla tutela dei proprietari e dei possibili affittuari, minacciati dai ladri di case e dall’impunità su cui troppo spesso possono contare…

 

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