Genova, insulti sessisti all’assessore Bordilli, ma la sinistra tace. Rixi: «Ipocriti che fanno finta di niente»
Gli insulti sessisti entrano di prepotenza nella campagna elettorale per le comunali di Genova, dove un maxi manifesto elettorale dell’assessore e candidata al consiglio Paola Bordilli è stato imbrattato con un ugualmente maxi, per formato e contenuto, parola ingiuriosa. Più dell’episodio in sé, a sconcertare è però il silenzio di quella sinistra sempre pronta a levate di scudi quando si toccano le donne, a patto però che siano di sinistra, mentre si mostra piuttosto refrattaria alla solidarietà verso le donne di destra.
La sinistra tace sugli insulti a Bordilli
A denunciare quest’ennesimo caso di strabismo è stato il deputato legista e coordinatore del partito in Liguria, Edoardo Rixi. «Solidarietà all’assessore Paola Bordilli per il grave insulto sessista scritto su un suo manifesto elettorale a Genova. Un gesto che non può e non deve essere tollerato. Un cancro culturale che non si riesce a debellare. La Lega si stringe intorno a Paola e a tutte le donne che devono fare i conti con attacchi simili ogni giorno», ha detto Rixi, aggiungendo: «La sinistra nel frattempo che fa? Tace. Ma i genovesi sono più maturi dell’idiota che ha lasciato la “firma” sul manifesto, come di certa sinistra ipocrita che oggi fa finta di non vedere».
La solidarietà all’assessore
Indicativa in questo senso la pagina Facebook dell’assessore, sulla quale si contano numerose manifestazioni di solidarietà di cittadini ed esponenti del centrodestra, ma non risultano prese di posizione della sinistra istituzionale genovese e tanto meno nazionale.