Francia, il voto cancella socialisti e gollisti. Ma contro Le Pen torna il “fronte repubblicano”

11 Apr 2022 8:45 - di Viola Longo
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I dati reali del voto in Francia confermano quelli restituiti dagli exit poll: dunque, Emmanuel Macron e Marine Le Pen si sfideranno al secondo delle presidenziali in Francia, che si svolgerà il 24 aprile. Ci arrivano rispettivamente con il 27,6% e il 23,4% dei voti, mentre Jean-Luc Melenchon ha chiuso al 21,95%, Eric Zemmour al 7,05%, Valerie Pecresse al 4,79%, Yannick Jadot al 4,58%, Jean Lassalle al 3,16%, Fabien Roussel al 2,31%, Anne Hidalgo al 1,74%. Bocciate dunque sonoramente le due grandi famiglie politiche francesi dei gollisti, rappresentata da Pecresse, e dei socialisti, rappresentata da Hidalgo.

Contro Le Pen è di nuovo “fronte repubblicano”

Tutti i candidati sconfitti, tranne Zemmour, hanno invitato a votare Macron al ballottaggio. Dunque, anche in questa tornata si ripropone di fatto quel “fronte repubblicano” che sempre si adopera per sbarrare la strada alla leader prima del Front National e ora del Rassemblement National. «Penso alla Francia prima di tutto. Ho dei disaccordi con Marine Le Pen, ma fronteggia un uomo che ha fatto entrare due milioni di immigrati, un uomo che non ha mai detto una parola di identità e di sicurezza durante la campagna e che farà di peggio se sarà rieletto», ha detto Zemmour. «Non sbaglierò avversario: è la ragione per cui – ha chiarito – faccio appello ai miei elettori perché votino Marine Le Pen».

Il primo sondaggio in vista del ballottaggio

Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos-Sopra Steria per France Télévisions dopo la chiusura delle urne, per il ballottaggio Macron raccoglie il 54% delle intenzioni di voto, a fronte del 46% di Le Pen. Il duello al secondo turno, quindi, secondo questa rilevazione si preannuncia più serrato rispetto al 2017, quando Macron aveva vinto con il 66,1% dei voti, contro il 33,9% di Le Pen. Inoltre, secondo tutti gli osservatori, nulla può essere dato per scontato.

Le Pen agli elettori: «Unitevi a me, rimetteremo in ordine la Francia»

«II popolo francese mi ha fatto l’onore di accedere al secondo turno. Esprimo agli elettori la mia più sincera gratitudine. Tutti quelli che oggi non hanno votato per Emmanuel Macron sono chiamati a unirsi al nostro raggruppamento», ha detto Le Pen ieri sera, dopo i primi exit poll delle presidenziali francesi. «Vinceremo», ha quindi assicurato. «Dal vostro voto – ha aggiunto – dipenderanno le decisioni politiche del prossimo quinquennio, anche se in realtà impegneranno la Francia per i prossimi 50 anni. Rimetteremo in ordine la Francia in cinque anni».

Macron chiama al «muro contro l’estrema destra»

«Invito solennemente i nostri concittadini, quale che sia stata la loro scelta al primo turno, ad unirsi a noi», ha detto Macron, aggiungendo di essere «pienamente cosciente» che «alcuni lo faranno per fare muro contro l’estrema destra» e che «questo non è un sostegno al mio progetto, ed è una cosa che rispetto». «Ma voglio qui salutare la loro chiarezza, per fare muro contro l’estrema destra», ha aggiunto, spiegando che «non dobbiamo illuderci: nulla è deciso e il dibattito che avremo nei prossimi 15 giorni sarà decisivo per il nostro Paese e per l’Europa».

Un appello che è un’ammissione di fallimento

«Sono pronto a inventare qualche cosa di nuovo, per unire le convinzioni e le sensibilità diverse per costruire insieme a loro un’azione comune, al servizio della nostra nazione, per i prossimi anni», ha proseguito, rivolgendosi poi agli astenuti e ai delusi come se non fosse stato lui l’inquilino dell’Eliseo in questi ultimi cinque anni. «A tutti coloro che si sono astenuti o hanno votato alle estreme – ha detto Macron – o perché sono in collera davanti alle diseguaglianze che persistono, al disordine ecologico, all’insicurezza e alla difficoltà di vivere degnamente anche quando lavorano duramente, o perché si sentono insufficientemente rappresentati o ascoltati, voglio convincerli nei prossimi giorni che il nostro progetto risponde meglio di quello dell’estrema destra alle loro paure e alla sfida del tempo».

Al voto in Francia l’astensione più alta degli ultimi 20 anni

L’astensione in questa tornata ha raggiunto il livello più alto dal 2002. Secondo i risultati ufficiali comunicati dal ministero dell’Interno di Parigi, infatti, ha votato il 74,86% degli aventi diritto. Nel 2017 votò il 77,8% degli elettori e nel 2012 il 79,5% degli aventi diritto. Nel 2002, anno in cui Jean-Marie Le Pen arrivò a sorpresa al secondo turno contro Jacques Chirac, aveva votato il 71,6% degli elettori. Al 25,14% degli astenuti di quest’anno, inoltre, si aggiungono un 1,14% di schede bianche e uno 0,5% di schede nulle.

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