Conte affonda nel Russiagate e si aggrappa a Grillo e Fico: cena senza il “nemico” Di Maio

21 Apr 2022 8:12 - di Leo Malaspina

“Abbiamo cenato, ci siamo rilassati un po’. Che cosa vi devo dire?”, ha detto il leader M5S Giuseppe Conte ai cronisti dopo la cena all’Hotel Forum con Beppe Grillo e Roberto Fico, ieri sera, dopo la comparsata televisiva di “Giuseppi” alla Sette, da Lilli Gruber, dove il grillino è stato costretto a difendersi dalle accuse sul Russiagate. La cena “rilassata”, in realtà, sarebbe servita, secondo l’Adnkronos, a ricreare una sinergia tra il blog di Grillo e il Movimento. Il sito del garante dovrebbe tornare a essere una voce ufficiale del partito: l’accordo con il comico sarebbe in via di definizione. Questo spiegherebbe la presenza all’Hotel Forum, sede dell’incontro, del tesoriere pentastellato Claudio Cominardi.

Conte e il Russiagate, consulto con Grillo e Fico senza Di Maio

La cena del chiarimento ai vertici del Movimento non ha fatto registrare la presenza di Luigi Di Maio, ormai considerato un “draghiano” più vicino al Pd, anche sulla guerra in Ucraina, che alla linea “terzista” del M5S dettata da Marco Travaglio, scettico sugli aiuti militari ai “resistenti” e gelido sull’operato del governo “dei migliori”. Intanto, però, Conte è assediato dalle inchieste sull’arrivo dei russi in Italia, con fini di spionaggio, durante la prima fase dell’emergenza Covid, su cui Renzi martella.

“La missione russa a marzo 2020 non ha mai travalicato i confini sanitari. Putin disse che erano unità specificamente attrezzate e non sono emersi elementi di spionaggio. Ho comunque predisposto tutti i nostri comparti perchè seguissero la delegazione russa, perchè la confinassero e prendessero le giuste precauzioni. Altrimenti avremmo dovuto respingerli”, ha detto Conte a “Otto e mezzo”.

“Le autorità sanitarie di Bergamo -ha aggiunto- mi dissero che la delegazione era stata confinata all’ospedale da campo ma mi dissero che era stata molto utile, nel luogo dove in quel momento c’erano le bare, dove stava accadendo una tragedia…”.

“Il Copasir mi ha già assolto…”

“Chiariamo subito che l’Italia ed io non c’entriamo nulla con questa vicenda, che già 3 anni fa è stata vivisezionata dal Copasir ed é stata chiarita. Barr voleva uno scambio di informazioni, la cosa è secretata, non posso dire quali fossero ma erano informazioni che non riguardavano autorità italiane. Al secondo incontro c’è stato il reale confronto tra Barr e i Servizi segreti, i nostri si sono limitati allo stretto necessario, non gli hanno aperto l’archivio. A quell’incontro c’è stato poi un seguito colloquiale in un noto ristorante romano, ma questo non mi sembra un clamoroso scoop…”, ha ribadito il leader del M5S. “Barr, il quale come ministro della Giustizia ha sotto di sè i Servizi di intelligence dell’Fbi, quando ha trasmesso la lettera ufficiale tramite il nostro ambasciatore a Washington -ha assicurato l’ex premier- ha messo per iscritto che non metteva in discussione il nostro operato ma che voleva solo uno scambio di informazioni. L’incontro é stato studiato e preparato, non sono stato né disinvolto né disattento”.

 

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