Colosseo dietro agli Uffizi, Rampelli a Franceschini: «È abbandonato. CoopCulture va rimossa»

5 Apr 2022 20:28 - di Redazione

“Alimentare la competizione tra gli Uffizi e il Colosseo significa fare paragoni impropri”. Così Fabio Rampelli commentando il record di visitatori del polo fiorentino che ha scavalcato il primato dell’Anfiteatro Flavio come numero di ingressi. “Siamo felici per l’incremento dei visitatori degli Uffizi, meraviglia del mondo. Ma è bene sottolineare che si tratta di una galleria tra le più importanti del pianeta. Che espone capolavori del medioevo e del Rinascimento. Oltretutto gestito in maniera dinamica con modalità moderne e interattive”.

Rampelli attacca CoopCultura: sta uccidendo il Colosseo

Il Colosseo – prosegue il vicepresidente della Camera – “è un monumento dell’antichità romana. E il sorpasso dei visitatori è legato anche all’organizzazione statica e monopolistica di CoopCulture. La cui ultraventennale sequenza di proroghe ha tolto ogni desiderio di innovazione. Coopculture non è stata ancora scalzato dai vari ministri che si sono succeduti. E, a dispetto di tutte le irregolarità certificate dalla Corte dei Conti e dall’Autorità Garante della Concorrenza, permane al suo posto. Come fosse diventata proprietaria del bene al posto dello Stato”.

Interrogazione al ministro Franceschini

Rampelli vuole vederci chiaro e ha presentato un’interrogazione al ministro della Cultura Dario Franceschini. “L’acquisto dei biglietti per i privati è oltretutto impossibile a causa dell’accaparramento degli ingressi da parte dei tour operators. A tutto vantaggio di CoopCulture che, in pratica, vende vuoto per pieno senza svolgere alcuna promozione. Sfruttando l’immagine del Colosseo senza valorizzarla”. Le guide turistiche – prosegue la denuncia del parlamentare di FdI – sono esasperate, “vessate da comportamenti infastiditi e animati da incredibile arroganza. Perfino i romani sono praticamente privati della fruizione del loro monumento. La Capitale d’Italia e della civiltà antica non incassa un centesimo dallo sbigliettamento. Non solo deve garantire a proprie spese tutti i servizi primari al turista, ma assiste inerme all’uso privato e improduttivo del suo simbolo nel mondo. Un vero inaccettabile saccheggio“.

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