Ucraina, un soldato russo prigioniero a Putin: «Avete mentito, qui ci uccidono e la colpa è sua»

14 Mar 2022 16:56 - di Mia Fenice
soldato russo

«Nonostante ci trattino bene, sono invidioso di chi del mio esercito, avendo soldi, è riuscito a corrompere il comandante, per non venire qui in Ucraina. Evidentemente loro sapevano cosa sarebbe successo». Lo ha detto in una conferenza stampa organizzata dall’Ukraine Media Center Mykola Valentinovych, un giovane soldato russo, ferito nel conflitto e poi fatto prigioniero.

Il racconto del soldato russo prigioniero

Valentinovych ha raccontato tutta la sua storia: nato e cresciuto in un piccolo villaggio della Russia occidentale, ha iniziato la leva regolare alla fine di giugno 2021. Dopo due mesi di servizio in una divisione di artiglieria, il ragazzo all’inizio di febbraio 2022 è stato impegnato in esercitazioni nella regione russa di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina. Fino alla sera del 23 febbraio, quando il comandante gli ha detto di prepararsi ai combattimenti. «Io non pensavo che fosse una cosa seria quella di invadere l’Ucraina. Ci avevano sempre detto che i coscritti non li avrebbero mandati in guerra, invece ci hanno mentito», ha raccontato il giovanissimo soldato. Che poi si è rivolto direttamente a Putin: «Signor presidente della Federazione Russa, non capisco perché diciate che qui non ci sono coscritti. Perché ci hanno mandato qui? Qui ci uccidono e credo che la colpa di questo sia sua. Le chiedo di finirla».

«Colpa del comando che non ha pensato a noi feriti»

Valentinovych ha raccontato di problemi di mancanza di carburante e di cibo, dei compagni morti e del suo ferimento. Dopo le cure, vicino alla città ucraina di Romny, il tentativo di tornare in Russia, fermato dalla cattura, il 7 marzo. «Viaggiavamo alla fine della colonna e per qualche motivo ci siamo allontanati. Il comando ci ha lasciato e ci siamo ritrovati accerchiati, così il medico ha deciso che ci saremmo arresi. Credo che sia colpa del comando che non ha pensato a noi feriti».

L’appello: «Non fate venire i vostri figli qui»

E poi ancora. «Voglio rivolgermi ai cittadini del mio Paese a chi ha figli in età di leva: non lasciate venire i vostri figli qui, qui succedono cose brutte, i nostri soldati muoiono senza un motivo e questa guerra non ha alcun senso».

Il ragazzo si è rivolto direttamente a sua madre, nel caso riesca a vedere il video della conferenza stampa: «Mamma, se ti dicono che è tutto ok, non crederci. La Russia ha commesso questo crimine, io non volevo e tu lo sai. Ti ho chiamato prima di venire in Ucraina e sai che non sapevo cosa sarebbe successo».

«Io – ha concluso Mykola rassicurando la madre – sto bene, mi danno da mangiare, mi trattano bene. Cercate di farla finire lì in Russia, così che i ragazzi possano tornare a casa».

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