Ucraina, Lavrov: «Verso l’intesa sulla neutralità». Ma Kiev vuole un patto con Paesi garanti

16 Mar 2022 13:53 - di Sveva Ferri
neutralità ucraina

Tra rivendicazioni, smentite, inevitabile gioco delle parti, qualcosa sembra muoversi sul fronte dei negoziati tra Russia e Ucraina, dove però pesa la questione dello stato di neutralità di Kiev. Sia il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, sia il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, infatti, hanno parlato di spiragli, sebbene entrambi abbiamo sottolineato le difficoltà che ancora permangono e abbiano mostrato di non voler apparire come la parte che sta cedendo.

Zelensky: «Negoziati su posizioni più realistiche»

Alla vigilia del nuovo round negoziale, attesto per oggi, Zelensky, in un video, ha detto che «tutte le guerre terminano con degli accordi. Come mi è stato detto, le posizioni nei negoziati sembrano più realistiche». «Tuttavia – ha precisato ancora il presidente ucraino – c’è ancora tempo perché siano raggiunte decisioni nell’interesse dell’Ucraina». Il capo negoziatore di Kiev, Mikhailo Podolyak, ieri sera aveva detto che i negoziati restano «difficili», ma è «aperta la strada per il compromesso».

Lavrov: «Vicini a raggiungere alcuni accordi»

Di «negoziati difficili», ma di «qualche possibilità di arrivare a un compromesso» ha parlato anche Lavrov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. Secondo Lavrov, per il quale il conflitto «definirà l’ordine mondiale», inoltre, si sarebbe «vicini a raggiungere alcuni accordi». Sul tavolo resta in particolare la questione della «neutralità» dell’Ucraina, che Mosca dice di «valutare seriamente», facendo però riferimento a un «modello Svezia o Austria» che Kiev rifiuta. «Le questioni chiave per noi sono la sicurezza delle persone nell’Ucraina orientale e la smilitarizzazione dell’Ucraina», ha detto Lavrov, aggiungendo però che ci sono «anche altre questioni importanti, incluso l’uso della lingua russa in Ucraina e la libertà di parola».

Il nodo della neutralità dell’Ucraina

«Si discute dello sviluppo dello status neutrale dell’Ucraina, della smilitarizzazione dell’Ucraina, di tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell’esercito ucraino», ha precisato poi il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, che, citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti, ha fatto riferimento al modello della Svezia o dell’Austria, dunque di uno “Stato neutrale”, ma con un proprio esercito e proprie forze navali. Si tratta però di un modello che Kiev rifiuta. L’Ucraina chiede «garanzie di sicurezza assolute» contro la Russia, in cui i firmatari si impegnino a intervenire in caso di aggressione, ha spiegato ancora Podolyak, sottolineando che «l’Ucraina è ora in guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo “ucraino”».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *