Ucraina, Crosetto: «Siamo già in economia di guerra, rischiamo rivolte sociali»

14 Mar 2022 9:42 - di Luciana Delli Colli
crosetto

La guerra avrà «conseguenze più gravi e più durature del Covid sulle nostre economie». E non è vero che dobbiamo «prepararci» a un’economia di guerra, come dice Mario Draghi, perché l’economia di guerra c’è già. A tratteggiare a tinte foschissime l’impatto che l’invasione russa in Ucraina ha e avrà sulle nostre vite è Guido Crosetto, sottolineando che «forse Draghi non si rende conto di ciò che sta già succedendo nelle aziende». «Quando aumenterà il numero delle persone sotto la soglia della fame e della povertà  – avverte – ci saranno tensioni sociali che scuoteranno le nostre democrazie. Ho l’incubo di città con luci spente perché l’energia ha raggiunto costi insopportabili e con criminalità aumentata per povertà e fame. Una sorta di Gotham City».

«Reagire in fretta all’effetto boomerang» delle sanzioni

«Nessuno può dire quando la guerra può finire e se può avere evoluzioni peggiori. E questa è già una cosa molto grave», ha sottolineato Crosetto, in una lunga intervista a Libero, nella quale ha rilanciato l’allarme sul fatto che, se le sanzioni, «sono utili per fermare l’azione bellica» e «infatti stanno facendo danni economici gravi alla Russia», allo stesso tempo però «stanno scavando solchi che diventeranno trincee tra l’Occidente e l’Est del mondo, spingendo la Russia nelle braccia della Cina». «In più – ha aggiunto – stanno provocando un effetto boomerang sulle nostre economie. Per cui dovremmo iniziare a chiederci quale pezzo di Pil perderemo a causa delle sanzioni, quanto ciò si tradurrà in perdita di occupazione e influirà sui bilanci delle imprese e sul potere di acquisto, per poter reagire in fretta».

Crosetto: «Serve un gabinetto di guerra»

Per Crosetto, dunque, servirebbe un «un gabinetto di guerra». Perché «in tempi straordinari non bastano più maggioranza parlamentare e governo. Le istituzioni dovrebbero avere un tavolo permanente in cui prendere decisioni velocemente, coinvolgendo le opposizioni, le forze sociali e gli ad delle maggiori società di energia, logistica o alimentari, per governare i passi da fare, dal punto di vista militare ed economico». Tenendo presente anche che a livello globale «l’impatto della scarsità di grano nei Paesi più poveri può provocare migrazioni enormi di centinaia di migliaia di persone affamate», sia «da Est, dall’Ucraina», sia «da Sud, dall’Africa».

Il peso del populismo di sinistra e grillino sulla nostra situazione energetica

Quanto alla crisi energetica, «pensare a un immediato approvvigionamento di gas da altri Paesi non è semplice. Per costruire nuovi gasdotti ti ci vogliono dieci anni. E invece noi abbiamo bisogno di energia oggi. La nostra situazione energetica dipende dal populismo di sinistra e grillini e dalle loro scelte scellerate. Che riguardano tutti i no a rigassificatori, gasdotti, trivellazioni, termovalorizzatori e nucleare. Ora qualunque sistema serva a produrre energia va riaperto. Anche le miniere di carbone, se non abbiamo altro da bruciare».

Crosetto avverte sulla necessità di rivedere il Pnrr

E, sì, il Pnrr sulla transizione ecologica va rivisto, perché «chi dica che quello di un anno fa va ancora bene vive fuori dal mondo». «Mi spiace dirlo di Draghi che è una persona intelligente», ha chiarito Crosetto, che poi rispondendo a una domanda sull’esclusione del premier italiano dai principali summit sulla crisi ha sottolineato che «Draghi è forte quando si parla di finanza e mercati. Ma quando si parla di politica, è un neofita, non è più un fuoriclasse».

«Serve un esercito europeo che stia nella Nato come quello degli Usa»

Per Crosetto quindi, di fronte a un’Europa che resta un «nano politico» e che, come dice anche Giorgia Meloni, avrebbe bisogno di un suo esercito che «stia alla Nato come sta quello degli Usa», «l’unica soluzione è che Usa e Cina portino Putin a sedersi a un tavolo con l’Ucraina», confidando che nel «fastidio» di Pechino per il fatto di non essere ancora pronta per la guerra. «E comunque, al tavolo delle trattative, è giusto da parte occidentale sostenere che l’Ucraina si autodetermini, ma anche lasciare aperte le porte agli scenari su cui concorderanno i due. Zelensky ha parlato di un accordo possibile su Donbass e Crimea, mi pare un passo avanti».

I pacifisti contro la Nato? «Vadano a Mosca a manifestare contro Putin»

Crosetto, infine, ha liquidato le polemiche intorno a Salvini e alla «superficialità» del suo viaggio in Polonia, sottolineando che «non è stato mica lui ad attaccare l’Ucraina» e che, pur se «ha sbagliato in passato nel giudizio su Putin», quando ha attraversato il confine «ha preso posizione contro». «In Italia abbia avuto persone che applaudivano i carri russi quando scavalcavano il confine, e hanno avuto cariche istituzionali importanti», ha ricordato ancora Crosetto, che ai pacifisti che contestano la Nato è pronto a pagare il biglietto per «un viaggio a Mosca, in modo che vadano a manifestare contro Putin».

 

 

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