“Spese pazze” in Liguria, Rixi e Bruzzone assolti in Cassazione. Salvini: «Dieci anni di fango»

16 Mar 2022 17:24 - di Redazione
Lega

«Dopo dieci anni di fango e attacchi violentissimi, Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone sono stati assolti definitivamente dalle accuse per le cosiddette “spese pazze” in Regione Liguria. Sono felicissimo per loro! Meglio tardi che mai, ma un Paese civile non può tollerare un simile tritacarne. Anche per questo cambieremo la Giustizia», ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini. La Corte di Cassazione ha chiuso la vicenda delle cosiddette “spese pazze” al consiglio regionale della Liguria, in riferimento al periodo 2010-2012. È stato respinto così il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione in appello, pronunciata un anno fa, il 18 marzo 2021. La Cassazione ha assolto anche gli altri 18 consiglieri regionali. I giudici di appello avevano assolto i 19 politici perché il fatto non costituisce reato.

Lega, Rixi: «La Cassazione ribadisce la mia estraneità»

Soddisfatto Rixi. «Con la conferma dell’assoluzione espressa nei precedenti gradi di giudizio, la Cassazione ribadisce la mia estraneità alle infamanti accuse di falso e peculato che ho combattuto per anni», ha detto il deputato della Lega Rixi, coordinatore del partito in Liguria. «Pur sapendo di essere innocente nel frattempo mi sono dimesso da viceministro, ho rinunciato alla poltrona da governatore e ho preferito non assumere ruoli per evitare futili critiche alla Lega e al mio operato. Una vicenda che dovrebbe far riflettere i giustizialisti della prima ora, quelli che mi hanno chiesto subito le dimissioni: i processi si celebrano in tribunale, non in piazza. È la sottile differenza tra democrazia e demagogia. Ringrazio Matteo Salvini, la Lega, famiglia e amici che mi hanno fatto sentire sempre il loro sostegno. Ora guardiamo avanti, per le elezioni comunali a Genova e per le prossime Politiche c’è molto da fare».

Lega, Bruzzone: «Soddisfatto, resta l’immagine del pianto dei miei genitori»

Anche Francesco Bruzzone si è detto «soddisfatto dell’esito finale di questa tortura durata dieci anni, vissuta male da parte mia, finito nella gogna mediatica. Una vicenda che mi ha portato a perdere amici, persone che hanno iniziato a guardarti storto, a sentire il solito ritornello del “politico ladrone”». Bruzzone ha però un rammarico: «Certo – ha detto all’AdnKronos – va bene la sentenza, ma se hai due genitori 90enni che hanno pianto ogni giorno, non credo che si possa dire che è finito tutto, ora gli dai la soddisfazione della sentenza, ma resta quella immagine, di loro due che piangono».

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