Sos pesca, armatori in piazza: “L’Europa ci affonda, l’Italia non ci aiuta”. FdI: il governo intervenga

9 Mar 2022 18:11 - di Alessandra Danieli

“Oggi è il funerale della pesca italiana”. Sono centinaia gli armatori di pescherecci, provenienti da tutta Italia, in sciopero da domenica notte. Che oggi sono scesi in piazza Santi Apostoli a Roma. Per far sentire la loro voce contro il caro gasolio. Ultima mannaia su un settore già in grande sofferenza per l’aumento dei costi. “Pescatori senza futuro” e “L’Europa ci affonda, l’Italia non ci aiuta. Lasciateci lavorare!”. Sono gli striscioni che sventolano in piazza.

Pescatori in piazza contro il caro gasolio

Sono i rappresentanti indipendenti delle marinerie che svolgono la pesca a strascico. Non rappresentati dalle associazioni di categoria o dai sindacati. Che ieri hanno partecipato al tavolo con il sottosegretario Francesco Battistoni. Gli armatori esclusi dal tavolo oggi hanno ottenuto un primo risultato: poter avanzare le loro richieste davanti a Battistoni. Che ha ricevuto una delegazione in rappresentanza di cinque marinerie regionali. Marche, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia. Gli armatori, uno per ogni marineria, si sono autoconvocati nella capitale via WhatsApp. Per poi ritornare in pullman nei porti dove continueranno lo sciopero fino a domenica.

La solidarietà di FdI al comparto della pesca

“Fratelli d’Italia è al fianco dei pescatori che da questa mattina a Roma protestano contro il caro carburante che sta mettendo in ginocchio l’intera categoria. Gli aumenti rischiano di fermare i pescherecci con gravissime conseguenze per la nazione”. Così il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, che chiede al governo di non limitarsi agli annunci. Ma di intervenire subito e concretamente.

Balneari, Rampelli: perché Draghi ha tanta fretta?

Fabio Rampelli torna all’attacco sui balneari. “Premesso che tra le 27 nazioni appartenenti all’Ue, soltanto la Grecia ha applicato la Bolkestein, per quale motivo la direttiva è un problema urgente soltanto in Italia? La fretta con la quale Draghi intende avallare le forzature della magistratura amministrativa e le astrazioni di Bruxelles desta comunque sospetto”. Il vicepresidente della Camera ha annunciato la  partecipazione alla manifestazione indetta domani a piazza Santi Apostoli.

Un ‘aiutino’ alla multinazionali quotate in Borsa

“Abbiamo la sensazione – avverte Rampelli – che l’eccesso di zelo contro i balneari sia in realtà un grimaldello per scardinare un sistema di servizi attualmente gestiti dal pubblico. O concessi a imprese italiane e che fanno gola ai privati. Parliamo di multinazionali o di società quotate in borsa che potrebbero gestire beni nazionali, anche primari, come l’acqua, i trasporti, i monumenti.  Ma i balneari -conclude – non saranno il cavallo di Troia delle lobby industriali che in Ue fanno il bello e il cattivo tempo”.

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