Milano, un 17enne minaccia con un coltello e poi violenta un minorenne in una fermata della metro

17 Mar 2022 11:10 - di Redazione
Milano

Violenza sessuale e rapina nei confronti di un minorenne. La polizia, coordinata dalla Procura del Tribunale per i minorenni di Milano, ha fermato un 17enne, ritenuto l’autore di una rapina commessa nei giorni scorsi in una fermata della metropolitana milanese ai danni di un altro minorenne. Dopo aver minacciato la vittima con un coltello e avergli rubato i soldi che aveva con sé, l’avrebbe costretta a seguirlo per poi farsi masturbare. Il giovane avrebbe infatti trascinato la vittima in un angolo della fermata Porta Romana della metro gialla. La visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza hanno permesso di accertare i fatti, mentre la vittima ha fornito una descrizione dell’aggressore.

Milano, rapina e violenta un coetaneo

La polizia ha quindi rintracciato e fermato il presunto autore, che è stato riconosciuto sia per i tratti somatici che per parte dell’abbigliamento indossato. Il 17enne, che è stato sorpreso con un coltello e con una piccola quantità di sostanza stupefacente, è stato portato in stato di fermo al Cpa di Torino.

Altro caso, rapine con droga dello stupro

Nei giorni scorsi tre misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti indagati a vario titolo per rapina aggravata in concorso sono stati arrestati dagli agenti della polizia  di Torino nelle province di Milano e Lecce al termine di un’indagine durata  diversi mesi e coordinata dalla procura del capoluogo piemontese. Uno dei tre destinatari della misura è coinvolto anche in un’indagine dei carabinieri che ha portato all’esecuzione di 8 misure cautelari a Torino e Lecce.

Le vittime individuate sui social

Secondo la ricostruzione dei fatti e del modus operandi, i soggetti avrebbero individuato le vittime attraverso piattaforme social per incontri maschili e, con la scusa di consumare rapporti sessuali all’interno di appartamenti e b&b appositamente affittati per lo scopo, gli avrebbero somministrato a loro insaputa sostanze stupefacenti (prevalentemente Ghb, nota come droga dello stupro), riducendole così in stato di incoscienza. Gli indagati si sarebbero così tranquillamente impossessati dei beni che le persone offese avevano con sé, oltre ai dati delle loro carte di credito che sarebbero state poi utilizzate per effettuare cospicui acquisti e pagamenti online. Gli episodi ricostruiti sarebbero riferibili a tre rapine commesse a Torino nel marzo dello scorso anno  a danno di tre soggetti italiani.

 

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