Massaggi e creme a 4 anni: nasce il centro estetico per bambine. Gli psicologi: «Il problema sono i genitori»

19 Mar 2022 10:49 - di Federica Parbuoni
centro estetico bambine

Non più solo lo sfizio una tantum della festa di compleanno in Spa. Per le bambine che vogliono sentirsi grandi ora spunta anche il centro estetico vero e proprio, che propone massaggi, manicure e pedicure, acconciature e trucco da dive. Ad aprirlo è stata una imprenditrice del settore a Nardò, in provincia di Lecce, dove il caso, pressoché unico in Italia, ha suscitato anche alcune polemiche.

Il centro estetico per bambine dai 4 ai 13 anni

Ad accendere i riflettori nazionali sulla vicenda è Libero di oggi, che racconta di questo centro con servizi dedicati a bambine dai 4 ai 13 anni, dando anche conto delle perplessità e delle critiche che ne sono seguite. «Perché un conto è pitturarsi le unghie o mettersi i tacchi della mamma a casa, per gioco, un conto è prenderla sul serio», commenta Massimo Sanvito, che firma l’articolo, ricordando come l’idea ricalchi i modelli americani.

Il punto di vista dell’imprenditrice che ha realizzato l’idea

L’idea comunque spopola e la titolare del centro estetico, Tatiana Caputo, molto attiva anche sui social nel promuovere i servizi rivolti alle più piccole, è già pronta ad aprire altri tre saloni: a Lecce, a Porto Cesareo e a Gallipoli. «In un mondo dominato dai social, l’autostima è sempre in calo, anche e soprattutto nelle giovanissime. Vorrebbero essere alte, magre e perfette come le icone che vedono attraverso lo smartphone ma la verità è che sono tutte belle se imparano ad amarsi e a prendersi cura di se stesse», ha detto Caputo alla stampa locale, mentre i suoi profili social sono un tripudio di bimbe in accappatoi e fasce per capelli rosa confetto, sdraiate sui lettini, intente a spalmarsi una maschera sul viso o a intingere le mani in coppette per la manicure. Oltre che di pubblicità dei prodotti dedicati in vendita: dagli smalti ai rossetti.

Gli psicologi: «Il problema è l’approccio dei genitori»

Intervistato dal Nuovo quotidiano di Puglia, lo psicologo clinico Alessandro Gennaro ha sottolineato che a preoccupare, più delle bimbe che vogliono andare dall’estetista, è «il senso con cui il genitore ce le porta». «Insegnare ad un piccolo o una piccola ad aver cura del proprio corpo è un aspetto importante. La cura di sé può essere affrontata come un gioco o come una performance. Se il gioco insegna ad avere cura del proprio corpo, sentirsi belli e a stare bene con noi stessi allora è un ponte per promuovere la consapevolezza di sé. Al contrario se la cura di sé è una performance che ci porta a confrontarci con un modello ideale non ha senso perché gli ideali sono irraggiungibili», ha sottolineato Professore Associato presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e salute della Sapienza di Roma.

Marziale: «Attenzione ad adultizzare le bambine»

Un invito alla cautela è arrivato, poi, da Antonio Marziale, sociologo e presidente dell’Osservatorio dei minori. «Adultizzare le bambine, che tra i 4 e i 13 anni normalmente giocano imitando le madri senza pensare alla bellezza, può esporle a dei rischi. Si rischia di bruciare una fase delicata, di trasformazione, come l’adolescenza, a cui una bambina ha diritto», ha detto Marziale, ricordando che «bruciando l’adolescenza, spingendo attraverso l’aspetto a una sessualità precoce, si rischia di produrre disadattamento sociale e bullismo». Anche per il sociologo, comunque, «il problema vero è rappresentato dai genitori, sono loro a voler forzare le tappe». «Un tempo volevano i figli allo Zecchino d’oro, ora li mandano direttamente a Sanremo. Un bambino, invece, ha il diritto di diventare adolescente e a vivere questa fase di trasformazione tra infanzia ed età adulta che non può essere saltata. Ogni cosaha conclusodeve essere fatta per tappe».

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