M5S, in chat esplode la rabbia contro Conte: «Staccare la spina a Draghi ora sarebbe una follia»

24 Mar 2022 12:49 - di Francesca De Ambra
Conte

Morire (politicamente) per Kiev? Non scherziamo. I grillini non ci pensano neppure e sono già accorsi ad urlare in chat tutto il loro disappunto per quel che Giuseppe Conte ha raccontato alla Stampase Draghi aumenterà le spese militari, ognuno farà le sue scelte»). «Staccare la spina al governo adesso sarebbe una follia», si sfoga un parlamentare. «Come si fa, in mezzo a una guerra, a minacciare la caduta del governo?», gli fa eco un collega. «Passeremmo per irresponsabili mentre c’è il caos in Ucraina», incalza un altro ancora. Sicuro: per più di un 5Stelle Kiev è davvero molto lontana perché possano lasciare lo scranno del Parlamento. Per questi intransigenti della poltrona la guerra c’è, ma solo come pretesto che conservarla il più a lungo possibile.

Grillini senza pace

E allora inveiscono contro quel bellimbusto di Conte, che l’ha perduta un anno fa e ora vorrebbe sfilarla dal sedere di tutti gli altri. Ironie a parte, il ribollire della chat interna contro Giuseppi è l’ennesima conferma della condizione di separati in casa che caratterizza, e non da ora, il rapporto tra lo stesso Conte e Luigi Di Maio, riconosciuto capofila dell’ala governista del MoVimento. Una spaccatura verticale e profonda, in cui cerca di incunearsi anche Alessandro Di Battista. Chi ne ha seguito la performance mentre era ospite a di Martedì, su La 7, non ha potuto non annotare i colpi bassi da lui sferrati al ministro degli Esteri, un tempo suo gemello diverso, seppur senza mai citarlo. Insomma, la polveriera grillina è sul punto di esplodere.

Il 27 e 28 marzo la base vota sulla leadership di Conte

Già, perché a fronte dei critici di Conte s’avanza già la schiera in suo favore. Esponenti storici come Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno o come il suo collega Gianluca Castaldi o il senatore Andrea Cioffi. Tutti grillini che hanno rilanciato le parole dettate dall’ex-premier al quotidiano torinese. È dunque un clima tossico quello che promette di accogliere la “due giorni” del 27 e 28 marzo prossimi, data in cui la base si esprimerà sulla leadership di Conte. La consultazione online è un passaggio obbligato dopo la decisione del Tribunale di Napoli di “congelarne” la nomina. Lo testimonia anche il quesito sottoposto agli iscritti. Eccolo: «Sei favorevole alla elezione di Giuseppe Conte, indicato dal Garante, quale presidente del M5S, anche in ripetizione della deliberazione adottata in date 5/6 agosto 2021, al fine della conferma/convalida della delibera stessa nonché dell’attività svolta?». Sì, per il M5S Kiev è davvero su un altro pianeta.

 

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