Il Papa: scorrono sangue e lacrime. E sfida Putin: questa è una guerra, non un’operazione militare

6 Mar 2022 17:44 - di Francesco Severini
Papa

“Cari fratelli e sorelle, in Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di una operazione militare ma di guerra che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini”. Lo ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus.

“In quel paese martoriato – ha continuato – cresce di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria. Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari. Sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi della bombe e dalla paura”.

“Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi, soprattutto imploro – ha di nuovo sottolineato – che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato. Prevalga pure il buonsenso, si torni a rispettare il diritto internazionale”.

“La Santa Sede è disposta a fare di tutto – ha detto ancora il Papa – a mettersi al servizio per questa pace. Questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali per servire il popolo per aiutarli, il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare aiuti ai bisognosi e il cardinale Czerny, prefetto emerito del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale”.  La presenza dei due cardinali lì, “è la presenza non solo del Papa ma di tutto il popolo cristiano” perché “vuole avvicinarsi e dire: la guerra è un pazzia. Fermatevi per favore. Guardate questa crudeltà”.

Il papa ha inoltre ringraziato gli operatori dell’informazione: “Vorrei ringraziare le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita”.

Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista ‘La civiltà cattolica’ a ‘Mezz’ora in più’ in onda su Rai 3 ha detto che “Il Papa oggi ha detto con chiarezza che questa non è una operazione militare ma una guerra. E’ chiaro che questo è un elemento contro la retorica putiniana. Una presa d’atto fortissima”.

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